domenica 23 marzo 2014

Caro mio,

Fuori si è alzato un forte vento che agita tutto. Sento persino suonare un allarme d'auto in lontananza.. Piove tanto. Intensamente. E tutto ha preso un'energia qui intorno,  con quella virulenza tipica di questa stagione. Ho spento la tv e ascolto il tremito della natura che si agita,  proprio perché lo trovo vivo,  esaltante. Vorrei poter uscire e mettermici in mezzo,  sentire tutta la forza vibrante del vento e della pioggia sul viso e poi urlargli contro,  gridare a tutta voce e poi piangere,  come se potesse bastare x cacciare via tutto e svuotare la mia anima di tutto il peggio che ho dentro,  quell'ansia che mi attanaglia da mesi e non mi fa più dormire la notte.. Via tutto,  in un sol colpo,  in un solo istante sperando che la tormenta se la porti lontana con sè e per sempre e domani,  con un nuovo sole,  tutto tornasse ad essere tranquillo e normale..
Vorrei poterti scrivere che sto bene,  che sono felice.. Ma non è così. Vorrei poterti dire che non ho passato buona parte del mio tempo a giocare su internet,  nelle varie chat nella speranza di trovare qualcuno che corrisponda un mio interesse.. Vorrei poterti dire che domani sarà un giorno qualunque ma non e così perché la mia testa inizierà già stanotte a navigare nelle sue ansie e nelle sue preoccupazioni,  in un mare che non fa certo bene alla mia salute. Vorrei dirti che non penso, alle volte, guardandomi allo specchio,  che mi vedo vecchio. Posso fingere finché voglio ma i capelli grigi ci sono, persino i peli che rado via dalla barba nascondono del deludente bianco che non mi piace. E mi vedo fisicamente distrutto,  magro, rovinato dal fermo per i vari malanni e per l'assenza di soldi che mi ha sempre impedito di ritornare in palestra.. Mi ero ripromesso di andare a correre all'ippodromo almeno ma finché mi sento così difficilmente il mio fisico può reggere anche solo una corsa. 
È deludente la vita in alcuni suoi tratti. Quando è solo fatta di rinunce e quando ti ritrovi vuoto nell'anima e non trovi più motivo per piacerti. No trovo nessuno perché io stesso comunico agli altri che non mi piaccio,  che non ho nulla da dare, Anche se so che non è così.. Vorrei trovare un modo semplice per smettere di scivolare sempre più giù. Credo di aver fatto dei passi,  di non essermi mai davvero arreso alle circostanze,  ma nonostante tutto per quanto provo a seminare qualcosa,  ancora non germoglia niente e continuo a vivere in un oblio che non mi porta da nessuna parte. Sopravvivere alle circostanze è molto complicato se non si risolve in un qualche modo prendendo vie costruttive. 
Mi mancano tante piccole cose sai? Un qualche sms di buongiorno,  due cagate con gli amici,  un fare un po' di shopping da qualche parte o andare al mare a prendere il sole. Vivere la vita insomma, spegnendo definitivamente la tv è continuando a gustarmi i rumori della vita che scorre, giorno dopo giorno, smettendo di sperare che arrivi la sera per poter spegnere il cervello e sperare passi un'altra inutile settimana. Vorrei che la vita tornasse ad avere pieghe diverse. Raccontare di incontri, di persone nuove, di sogni che rinascono o di nottate insonni perché fuori a divertirmi o a vivere facce sconosciute. Io non voglio arrendermi, anche se in alcuni momenti ci sono andato così tanto vicino che stavo per farla finita.. Ma non voglio demordere,  vorrei conservare quel minimo di ottimismo che mi farà credere che c'è un futuro anche per me.. Lo vorrei tanto.. Ho voglia di un piccoli segni che mi dicano che tutto ciò che faccio, che persino i sacrifici hanno un senso, che in un qualche modo portano a una meta che però ancora non si vede. Un qualche si, ogni tanto, nella valanga di no farebbe così tanto bene allo spirito..ma non è facile..
Per me è stato come uscire da una guerra. Ritrovarmi a casa senza lavoro e senza prospettive mi ha distrutto dentro. Non ero abituato a stare fermo, non lo sono, ho bisogno di fare, costruire, stanco come sono di dover solo distruggere o veder distruggere tutto intorno a me. È un ricominciare che si è fermato nell'entusiasmo subito per colpa di una malattia non ben definita che mi ha steso a letto per un mese, fiaccando quel poco di buono che tenevo nell'anima. Son dovuto scendere ancor più in basso per ricominciare in una situazione ancor più drammatica. Col meno del meno di niente.. Perché quando il tuo frigo si riempie solo per merito della spesa pagata da tua madre, vuol dire che il fondo lo hai davvero raggiunto, almeno nella propria autocoscienza di persona.. Andare in giro a raccontare che non ti puoi permettere nulla è onesto ma umiliante. Se non altro per il solo fatto che puoi dipendere solo dalle scelte altrui senza opporti. In balia del mondo che ti sta attorno chiedendone la clemenza. Ma fin quando tutto questo può reggere? 
Vorrei raccontarti altro. Ma oggi sono così. Spero solo un giorno di scriverti di un sorriso ritrovato, di un cambio di emozioni e un diverso me che sta più sereno o di un diverso te che forse,  dopo un po' ha capito che potremmo essere qualcosa di buono solo tenendoci su assieme.

Nessun commento:

Posta un commento