venerdì 21 marzo 2014

Interminabili tempi

Nostalgicamente in attesa che capiti qualcosa. 
Oggi pare una giornata interminabile, con niente che succede. Ferma. Piatta, quasi vuota nel suo essere. Se non fosse perchè è venerdì, credo che sarebbe depresso duro. Viaggerò in attesa di finire questa sosta bolognese pseudo lavorativa che non porta a nessun risultato utile. Fossi stato in casa mia, sarebbe stato meglio.
Ma abbandoniamo questo mio stato di depressione solitaria. Ma oggi persino Bologna appare vuota nel suo essere. Gente non ne passa, auto rare, quasi fossero un bene lussuoso e silenzio, tanto silenzio, persino i lavori nel negozio di fianco oggi sono silenti, come se neanche di là avessero voglia di fare più nulla. Non ne colgo la ragione, ma è un silenzio tranquillo generale. Il telefono pare morto e i pensieri rimbombano profondi nel mio cervello, quasi a generare l'unico rumore della città.

Ho trovato quella bella immagine delle mani che si toccano, quasi sfiorandosi. L'ho trovata così bella, così rasserenante. Mi ha ricordato molto quell'assenza di amore che c'è nella mia vita, quel silenzio, stavolta molto rumoroso, che la mancanza di una persona vicina ha generato negli anni. Non che da solo non stia bene, ho persino imparato ad amare la mia solitudine in certi istanti, ma sarà che gli ultimi tempi sono decisamente negativi, avere una persona accanto che ti da qualcosa, che ti fa sentire vivo e partecipe, cambierebbe molto la mia anima. Non che abbia voglia di fare grandi cose... Mi sono reso conto per esempio che ho smesso di apparecchiare e mangiare a tavola. Era una cosa che facevo quando c'era qualcun altro che girava per casa, mentre oggi mi limito a mettere un piatto velocemente sul tavolino vicino al divano e mangiare così, senza neanche pensarci. Persino il cucinare era qualcosa di stimolante, forse solo perchè non rivolto a me stesso, ed ora anche tutto si è limitato ad un passaggio al micro onde delle cose troppo complicate da fare. Si cambiano le abitudini, si perdono le tracce delle persone che ci sono state vicine. Le foto spariscono, i regali più significativi o sono stati restituiti o sono semplicemente in uno scatolone giù in cantina, così come magari un paio di ciabatte, o il suo spazzolino, o che ne so, una maglietta o un paio di pantaloncini dimenticati in mezzo alla mia roba. Già... si archivia tutto e si dimentica cosa voleva dire avere qualcuno attorno. 
Per tanto tempo, anche un paio d'anni dopo che lui è andato via, ho conitnuato a guardare la vetrina di Nara Camice al centro commerciale... Sarà perchè lui era un amante delle camice ed era qualcosa che lui apprezzava come regalo (e gli stavano da dio allora...) mi ci soffermavo sempre a vedere se qualcsa potea piacergli, magari solo per fargli un piccolo regalo, come una camicia rossa che tanto mi aveva detto di aver cercato e che mai aveva trovato. Beh, io li la trovai e gliela presi per un regalo di natale. Quante volte ho guardato quella vetrina anche solo sperando di ritrovare il senso di farlo. Poi si è perso tutto nel tempo. Oggi non ci guardo più. A me le camice al contrario, non sono mai particolarmente piaciute e quindi non trovo interessante fermarmi a osservare che offre il mercato...
Sono spariti i rasoi, le creme, i profumi... anche se qualcosa di tanto in tanto, in un angolo salta fuori.. come per esempio delle lastre di una spalla una volta che si era fatto male e che per caso sono rimaste in mezzo a tutta la mia cartaccia... venute fuori mentre un giorno ero in vena di profonde pulizie e di voglia di buttare via tutto. Non so perchè ma le ho tenute, come se potessero mai servire a 5-6 anni di distanza..
Ieri ho ritrovato anche un soprammobile fatto da lui: una ciotola azzurra di plastica trasparente con dentro delle rose rosa essicate e combinate tra loro intrecciate ad alcune foglie. Ormai ha perso tutto il colore, diventando quasi un marroncino indefinibile. Ricordo che se lo era fatto e messo li in bella evidenza e ogni tanto ci spruzzava su del profumo per dagli un tono... L'ho guardato e stavo per buttarlo via, ma poi, non so per quale ragione, tutto è tornato al suo posto. E non è neanche la prima volta che lo faccio. La nostra foto fatta nella prima estate insieme invece è finita in mezzo alle pagine del diario. tolta, dopo quasi due anni credo, che se ne era andata. C'è ora l'immagine del mio amato gatto, ancora quando era piccolo e quella mi soffermo a guardarla di tanto in tanto, se non altro perchè era così diverso pure lui da come è oggi, diventato grande, pelosissimo e voluminoso. Non so per quanti anni ho scherzato dicendo che mi stava ancora tutto in una mano, quando, difficilmente ci stava in due...
Sono passate anche due automobili da quando lui è sparito o forse anche più direi... Avevo ancora la mia vecchia Golf quando stavamo insieme, sostituita per poco da una Multipla di lavoro, poi di una Grande punto bianca, poi una nuova Golf grigio argento "donata" come premio dal mio datore di lavoro e poi ripresa (perchè mantenere le promesse è un lusso per molti) e ora giro con la mia 500 azzurra prima tutta bella pubblicitaria e ora che è finito pure quel lavoro, semplicemente azzurra come tante altre. Credo che lui abbia incontrato di sfuggita solo la Grande punto. La Golf nuova era un mito che volevo tanto fargli vedere ma che non ha mai incrociato nella sua vita.  Passa tutto insomma... come la piazzola in campeggio che non è più quella e forse mai non ci sarà più, cambiano gli abiti, perchè quelli di allora sono diventati vecchi, come il maglione bianco che mi aveva regalato, più che altro perchè piaceva a lui, perchè proprio non rietrava nel mio stile. Anche in questo eravamo molto diversi. Ma ho dimenticato anche il suo profumo, la sua voce. Non il suo accento, anche se vagamente e volutamente nascosto, ben ricordava le sue origini, mischiate a quel po' di veneto che aveva recuperato, ma che nei momenti di arrabbiatura subito si trasformava in calabrese. E quanto ci ridevo su per questo...
Ho smesso persino di dormire a letto nell'ultimo mese, accontentandomi del divano. Se non altro perchè mi era diventato più comodo per via del dolore alla spalla, che riuscivo a mitigare solo appoggiando ai grandi cuscini del divano mentre nel letto si trasformava in dolore insostenibile. E qui mi sono detto come potrebbe essere difficile tornare ad avere qualcuno per casa e quanto complicato tornare a dividere un letto perchè sarebbe brutto lasciarlo a letto lui e tornare al divano io. Ma ci sarebbero tante altre di quelle cose che dovrebbe imparare ad accettare che forse, stare solo oggi, può essere una buona cosa. Scusiamoci così.. diciamo che sto bene da solo perchè non cerco nessuno? o semplicemente perchè mi piace come sto o sarebbe troppo complicato vivere una relazione oggi? si, beh, sono le classiche scuse tipo la Volpe e l'uva... ma almeno ne sono consapevole.
Anche quel "beh" in mezzo alle frasi è un retaggio del mio ex. Lui lo usava molto, nel parlare, io l'ho portato molto nello scrivere, nei sms o nelle frasi veloci. Questo mi è rimasto in eredità, insieme, forse, a tanti altri aspetti psicologici che conosco bene e che non sono propriamente positivi.
Ho trovato un ragazzo interessante in questi ultimi tempi. Ma anche lui non si vuole fare conoscere dal vivo, un po' come tutti, che si fermano al vivere virtuale. Forse perchè semplicemente non interessati o perchè si accontentano così. Trovo ancora che internet sia utile per conoscere gente, ma è il primo passo e basta, perchè poi io vorrei lo scambio di sguardi mentre si parla o appunto, il tocco di una mano, un gesto fisico che ti regala sensazioni. Credo sparirà presto anche lui nel limbo del virtuale come tutti i precedenti. Io a volte ci ho provato, ho cercato di costruire qualcosa, ma sembra che il solo fatto di pensarlo, porti alla sua disintegrazione...
A dicembre avevo incontrato un ragazzo in disco. Ci siamo visti, parlati, "frequentati" negli anfratti del locale e dopo un po' della nostra intimità essere rimasti a parlare, cosa che nel mordi e fuggi non succede mai.. volevo conoscerlo, andavo in quel posto solo per vedere lui. L'ultima volta gli ho chiesto se potevamo vederci, lui ha risposto - ci vedremo qui, vengo sempre -. E non l'ho mai più rivisto. Ecco.. E' bastato pensare di poter fare quel passo in più che la paura mi ha sempre negato, che il sogno, la speranza, è sfumata via.
Quindi, se tu che mi leggi, sai che vorrei incontrarti, fatti vivo. Non abbandonarmi nel virtuale, almeno, tu, ultimo arrivato, fallo dopo un breve incontro nel reale...

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