lunedì 24 marzo 2014

Memorie dell'infinito

Scrivendomi con un'amica a proposito di questo blog,  mi sono ricordato di come ne tenni un altro su un diverso sito in un lontano 2006-7. Era un altro mondo virtuale quello.. FB era qualcosa di raro,  poco usato e si usavano siti per conoscere gente che ora sono estinti. 
Proprio su uno di questi,  dove mettevo foto,  mie descrizioni, e tutto il necessario per socializzare,  quasi per gioco,  ho iniziato a scrivere ,  raccontando sentimenti ed emozioni mie, legate al momento o a quello che mi era successo. Per me era un modo di condividere emozioni ma anche di buttare fuori quello che avevo dentro. Nei momenti peggiori era lo sfogo ideale per non sentire solo dolore nell'anima.
Ricordo che un giorno un giovane ragazzetto commentó scrivendo che gli piaceva ciò che raccontavo e come lo raccontavo. Guardai il suo profilo. Aveva messo una foto del suo viso in cui appariva un po' serio ma sereno. Ed era un gran bel viso.. Uno di quegli sguardi che ti colpiscono subito, che ti illudono, che vorresti fosse tuo..
Gli ho scritto,  ringraziandolo del commento. Gli ho chiesto alcune cose su di lui e così, nel piccolo,  con quattro chiacchiere,  ho iniziato a conoscerlo.
Ci siamo scambiati migliaia di messaggi così, giorno dopo giorno. Cose belle,  cose tristi e un qualche modo quel blog inizió a rappresentare lo stimolo per condividere emozioni con lui. Gli chiesi delle altre foto un giorno. Avevo paura che,  come spesso accade,  uno mette la foto migliore per poi rivelarsi decisamente peggiore o semplicemente usare quelle finte di altri.. Ma le foto che arrivarono confermarono che era lui.. Sempre con quel viso dolce e a tratti sorridente che tanto mi piaceva.. Disperso persino in una mega foto di gruppo in una festa di laurea.. Lui era lui, era vero!

Quanto triste fu scoprire che aveva già un moroso da tanto tempo. Fu una batosta per la mia anima che aveva sognato fino a quel giorno. E misi da parte le speranze, i sogni per tornare a vivere quel ragazzo virtuale che tale sarebbe rimasto. E tornai ad esser libero di dire tutto ciò che pensavo, non più preoccupato di apparire meno interessante di ciò che volevo apparire. Io fui io con lui e solo io. 
E passammo a messenger.. Un altro arcaico strumento di allora. Pomeriggi interi a scriverci, raccontarci tutto e di tutti.. Io dall'ufficio dove abbandonavo il lavoro e lui da casa dove abbandonava lo studio.. Parole, tante parole, così tante da diventare fiumi che si perdevano in oceani immensi fino a trasformarsi in droga da voler consumare giorno per giorno, felice di condividere quel momento.. E nonostante tutto ne ero così contento perché lo sentivo mio, anche se non lo era..
Passarono mesi così.. Poi in un caldo giorno di giugno mi promise di farsi vedere. Venne a Ferrara in auto. Il nostro primo sguardo fu davanti al parcheggio della chiesa di via Bologna,  lui seduto al volante io emozionato sulla mia bici. Il suo sguardo era ancora più bello,  più solare,  più dolce che nelle foto. Sorrise e gli dissi di seguirmi. 
Me ne ero già innamorato, e già lo sapevo bene che sarebbe stato qualcosa di unico.. 
Ma questa è tutta un'altra storia..:

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