lunedì 9 giugno 2014

Dal bunker alla spiaggia

Alla faccia delle avversità della vita, eccomi qui, in uno stralunato lunedì pomeriggio bolognese in cui il caldo torrido ne fa da padrone. Se metto la foto di una spiaggia è perchè penso che ora sarebbe il posto ideale dove rifugiarsi, una spiaggia proprio come nella foto, ovvero caraibica, una di quelle che ricordo nel mio viaggio di Cuba di due anni fa.
Io posso essere strano, posso avere una vita difettosa ed essere pieno di problemi. Persino dubitare delle persone alle volte, e rimettere tutto in gioco dall'inizio. rimettermi in discussione e lasciare che il mondo cambi attorno a me perchè io voglio che cambi, e sono certo che poco alla volta, tutto quanto volgerà al meglio. Gli ostacoli non mancheranno, le rotture di scatole idem e persino i momenti di sconforto, che in giorni come questo possono essere anche molto forti, per certe notizie che ti arrivano. Poi ci ragioni un po' e ti vien da ridere, pensi a come il mondo sia pieno di cretini e di come molti di questi arrivano alla disperazione, perchè sono alla rovina. c'è chi si può sentire come Hitler e Eva Braun nel bunker a Berlino mentre i sovietici combattono sopra e scegliere inevitabilmente di suicidarsi non avendo altre soluzioni. PUre il grande dittatore, arruolando minorenni promise la grande battaglia di Berlino e la vittoria della guerra ma come ben si sa, la storia ha regalato ben altri racconti degli avvenimenti storici.
Io lascerò morire nel bunker il dittatore disperato e la sua amata, lascio a loro il posto che si meritano nella storia e troveranno il giusto ruolo che loro spetta e pagheranno, come è giusto che sia, le conseguenze di ogni atto e pensiero che nella disperazione solitaria della loro misera vita ora si trovano. Hitler era solo. Non aveva amici. aveva persone che eseguivano ordini, ma nessuno che gli stava vicino. La disperazione della solitudine gli faceva vedere un mondo intero che non esisteva, lui guadagnava e vinceva campagne nella sua testa mentre sulla porta di Brandemburgo sventolava la bandiera rossa. Disperazione appunto, di chi sa benissimo di essere arrivato alla fine e non sa che altro fare, e tutto diventa colpa del mondo, degli altri, perchè lui non ha sbagliato nulla. in fondo lo credeva, ma credo sia una logica di pazzia o per non impazzire, ovvero dimenticare che il buio che lo circonda e i pappagalli che rimbeccano sono voci della follia della mente di chi spera di vedere vincere una guerra che in fondo è già finita. La storia lo ha premiato con il suicidio, non pensando di affrontare le conseguenze dei danni prodotti, sapendo che sarebbe stata una tale agonia per tutto il resto della vita. Una agonia che credo se la sarebbe pienamente meritata.
Non sarò uscito sabato sera, ma sul mio divano a guardare il film c'era un grasso pigro gatto che mi faceva una serena e sincera compagnia, la calma del vicinato era palpabile e il mio corpo pulsava del calore del sole preso nella splendida giornata di ieri al mare. C'è chi ha bisogno di migliaia di euro per svagarsi, a me sono bastati 1,50 per un gelato per essere felice e stare in perfetta armonia gustandomi un clima favoloso e cosi sabato stesso, perchè chi è abituato al poco, sa vivere di poco e gustarsi del poco e dei suoi problemi se ne occupa personalmente senza dare la colpa al resto del mondo. Come fanno i codardi.
E così mi piace pensare che io oggi sono fuori, in compagnia, a fare le mie cose, che la mia vita, con la sua difficoltà e tutto quello che può andare o no, va avanti anzi, a tratti migliora e regala sogni e speranze. Forse mi avvilirò per ciò che non funziona. Credo sia normale. Quando le difficoltà sono evidenti e non sai come gestirle, sereni poi non si è così tanto... ma poi pensi alla tua spiaggia, ai tuoi progetti, ai sogni, alle idee, alle persone  che ti sono e ti staranno vicino e non per l'ipocrisia. Le persone che ho vicino sono per amore o per affetto, non per altro, perchè ciò che apprezzano di me, sono appunto io.
Tra poco uscirò di nuovo all'aria fresca e migrerò a casa. Ritroverò il mio poco e il mio gatto. ma avrò un balcone da cui mirare un mondo e fantasticarci. Io sono un uomo libero e in pace con me stesso. con le mie ansie, vada pure, ma vado fiero di ciò che sono e di ciò che ho fatto nella vita e le persone me lo riconoscono, me ne danno atto e mi aiutano. Non ho pappagalli che mi ripetono le frasi ma persone che mi incoraggiano, mi aiutano, mi criticano e mi spronano a fare le cose. Tutto questo io lo trovo fantastico perchè sono sicuro che a mesi, che ha fatto del male alle persone, crollerà sotto il peso della sua paura e nel suo bunker mentre io ad ogni modo starò vivendo una vita fatta di speranza.
Serve un cervello per rinnovarsi e mettersi in gioco. Serve guardare il mondo e i suoi mutamenti, avere rispetto per le persone soprattutto quelle vicine e quelle importanti.. I soldi sono a volte opzionali. non certo inutili, ma a volte, ribadisco, con 4 euro di fai uno splendido fine settimana di mare e sei sereno. Il resto va a farsi benedire.
E chi si è abituato a urlare agli altri, ad avere visioni di vittorie impossibili, finirà, appunto suicida nel suo bunker e bruciato per essere dimenticato. La storia non perdona e la vita nemmeno. Magari un giorno, sul bordo della strada il mio nemico sarà a fare lo spazzino, mentre ancora oggi, persone vissute venti anni fa, mi salutano e sorridono nel vedermi e ho rapporti cordiali. Ognuno si prenderà ciò che si merita. Io intanto, posso andarmente in spiaggia con degli amici, a ridere e divertirmi e non dover stare rinchiuso in casa e questo anche solo con 2 euro di costo.
La vita è per chi sa viverla, non per chi se l'è trovata pronta in mano.

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