mercoledì 19 marzo 2014

Un normale giorno della settimana, il solito mercoledì silenzioso che accompagna molti dei miei normali giorni della settimana. 
Guardo fuori dalla finestra ed è primavera. Un bel sole, una bella temperatura... una di quelle invidiabili giornate da trascorrere in giro, magari in bicicletta, o in un parco a stare anche semplicemente stesi a gustarsi il sole che scalda... già... sarebbe primavera ormai se non fosse che per me è ancora profondo inverno...
Ho sempre associato la primavera (che è poi la mia stagione di nascita) ad un inizio, a qualcosa che ricomincia o che viaggia a ritmi positivi, di crescita, di nuovo. Una stagione entusiasmante, positiva, piacevole, ecco qua...
però io non mi sento ancora così, o meglio, non riesco ad essere così. Dentro di me, se apro la finestra sulla mia anima, il cielo che vedo è grigio, piove e piove tantissimo... fa freddo e siamo ancora in pieno inverno, in una stagione rigida e difficilmente cambia velocemente. Io sono ancora inverno, lo sono tutto.
Solo un anno fa, riguardando a ciò che avevo e ciò che ero, ritrovo un mondo così diverso. Avere un lavoro, avere problemi si, ma tutto sommato ancora tutto gestibile e risanabile. Esistevano ancora delle opportunità, delle possibilità e soprattutto speranze. Ciò che manca oggi è questo senso di speranza che è andato sciamando poco alla volta fino a disperdersi del tutto. E io credo che quando perdi la speranza, tutto il resto, diventa difficile da recuperare.. 
Il senso di solitudine di questa nuova stagione è tanta. Il silenzio è il rumore che più mi circonda, mi ricorda appunto, fin dove sono arrivato, e non è un bell'arrivare... e fino a ieri persino la paura di una malattia incurabile che per lo meno ora diventa un incubo che non dovrò affrontare. Ma di cose perse nel tempo ce ne sono state tante: soldi, lavoro, persone, famiglia... e quando ti guardi attorno trovi solo un vecchio ma bellissimo gatto che ti fa compagnia e che rimane quel compagno fedele che hai sempre cercato nelle persone e che non hai mai trovato.
Non voglio affrontare i problemi emotivi e sentimentali. è un calvario della mia vita che oggi non mi appartiene molto, se non nei ricordi, che comunque appaiono piacevoli anche nella loro triste fine. Ma persone le ho amate e ho persino voluto mantenere un loro ricordo scritto sul mio corpo. E mi va bene così.
Oggi vorrei ricordarmi che c'è sempre un futuro, o imparare persino ad accettare l'idea che certi percorsi sono finiti, anche se mi ostino a cercare di rivitalizzarli... forse accettare la sconfitta, a questo punto, potrebbe rappresentare un punto di inizio o no? non è che se uno vive il proprio fallimento poi, vive fallendo per forza?
Dovrei imparare a prendere un po' del sole che c'è fuori e metterlo dentro di me. giocare con la mia anima, con la bellezza dei colori che mi circondano e poter tornare a chiudere gli occhi e sentire quelle sensazioni di bellezza e di felicità in cui mi rifugiavo in passato e che oggi sembrano morte con una desertificazione di tutto ciò che mi circonda...
Si... ho iniziato con una tristezza esagerata, eppure se deluso e sconfortato, amareggiato e senza prospettive, ho voglia di vivere, di sperare, di guardare avanti e credere che per ora ho da soffrire, da fare sacrifici, ma presto, in un qualche modo, le cose cambieranno, torneranno ad essere solari, ad essere la mia primavera...

Divago un attimo... il mio pigro e vecchio gatto persiano è attratto dai piccioni che ronzano sulle nostre finestre e sul nostro balcone. quante volte li fissa nella speranza di catturarli, ma a volte, un semplice muro di vetro lo separa da loro e tutto finisce con un tuffo a vuoto e delle ali che sbattono forte e vanno altrove... Ma oggi uno si è arrischiato di entrare in cucina e spizzuccare un po' del suo cibo... beh... sarà vecchio e pigro, ma il suo scatto felino lo ha fatto e lo ha imprigionato in un angolo. Lo aveva quasi preso, o se glielo lasciavo, lo avrebbe catturato sicuramente... Ma ho preferito catturarlo io e farlo volare via. 
Lui la sua soddisfazione però per una volta se l'è presa.. come dire, c'è sempre speranza per tutti.. in un qualche modo perseverando, aspettando con pazienza, i risultati possono arrivare. E in fondo siamo dello stesso segno... costanti nel nostro perseverare e insistere. E questo, ci ha portato entrambi a volte a vincere, a volte a sbattere contro muri di vetro, appunto...

Un buon inizio a me...

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