martedì 29 aprile 2014

Europa

C'era un inizio in tutto e tutto avrà fine. Nel bene o nel male questo per me è l'anno che chiude un ciclo importante della mia vita comunque. Quello che era il sogno della mia vita finisce miseramente in un mezzo fallimento in cui ho solo da perderci e la mia autostima finirà a terra seppellita da una banalità di crisi che ha distrutto nel l'indifferenza politica metà Italia.quando un ragazzo di 21 anni ti contatta per 70 euro perché deve mangiare è ilm segno che la decadenza è davvero arrivata. E chissà quanta gente perderà casa, prospettive, sogni e lasciara montagne di debiti ad una intera generazione già volutamente fallita. Abbiamo perso la nostra guerra mondiale e stavolta la germania la vinta. Non ci hanno bombardato ma il continente ne è uscito rovinato e devastato in balia di una direzione che non Sa più perdere. È invecchiato,  con le sue idee, la sua moneta, le suenburocrazie e mentre moriva non si accorgeva cee uccideva sognin e speranze. Doveva essere il continente delle idee, della loro condivisione e accettazione. Ed é finita per essere una carta bollata. Noi volévamo principi, idee, innovazione e libertà. Ci hanno regalato carta bollata.

sabato 26 aprile 2014

Io te è Tettarello

Se un giorno scriverò un libro lo intitolerò "io te è Tettarello". Dove la versione più oscura dei tre rimane il tu. Che gente ne sia passata e che abbia contato nella mia vita ce ne sono stati ma chi è sempre stato presente,  oltre a me è il mio gatto Tettarello,  presente da ben 14 anni. Ha fatto tutti i traslochi e ha visto fare valige e uscire dalla casa senza farmi mai più ritorno. Ho tolto foto, buttato via ricordi, cancellato foto e le persone sono uscite di scena. E nei momenti di tristezza e di disperazione avevo invece il mio gattone rosa seduto nel corridoio che mi fissava e veniva a prendere le sue coccole. O forse semplicemente capiva che quelle lacrime avevAno bisogno di un po' di compagnia.. C'era.  C'era sempre poiché con tutte le variazioni della mia vita lui era li presente con la sua costanza. Il musetto dolce,  un po irritato e scocciato ma anche speranzoso e pronto a farsi fare le sue coccole..
Ora è li sul divano che dorme. Non mi lascia mai.'sempre nella stessa stanza o in braccio. Sguardo sereno e beato quasi disperso ..
se anche il "tu" fosse stato come lui avrei raccontato un mondo diverso, forse persino della stranezza della nostra famiglia. Forse persino felici e sereni come mai nessuno mi ha regalato.
Saremo io e lui la nostra famiglia. Sempre.. Il tu ha contato poco

lunedì 21 aprile 2014

Fosso

A volte percepisci sensazioni strane. Sei arrivato al punto che con un tocco di buona sorte arrivi a. Toccare il fondo ma rimani. Ci sei ancora. Speri solo che sia davvero la fine del periodo nero, con la spontanea convinzione c'è qualcosa salirà di nuovo. In un ultima settima ho bruciato tutto di me. La mia testa è stata disastrata all'inverosimile capovolgendosi. Avevo voglia che fosse la fine e non è stata così. Ho provato a fare,  vivere nuove persone. Nuove esperienze ed è stato peggio del peggio. Quando ero nello spirito di ricominciare di provare a ridare ordine e rinnovare ho solo combinato un macello. È stata una pasqua orrenda. Quasi prevista. Coe ora si ritrova sotto un cielo grigio e poivoso. Io so dove sta il problema al di la delle cose della mia vita. Sono tutte in un cervello vuoto che si è fermato e non ha fantasia. Il mio lato  migliore si è impanato letterlmente in un fosso 

domenica 20 aprile 2014

Stella

 Lascia cadere a tua stella. Un giorno ne sorgerà una più luminosa

Buona pasqua

Cio Che conta è solo un sacco di sole che scalda e che rincuora. Avevano previsto pioggia e invece sarebbe Da buttarsi al mare in spiaggia. Sarà il primo anno senza fissa dimora  al campeggio ma poi ci si arrangerà è tutto un anno da inventare e ricostruire e da ricominciare. Ciò che non muore non si distrugge e si rigenera. Si ricomincia sotto al sole caldo della primavera,  con un tepore fenomenale e una vitalità unica. Riesco ad essere quasi contento... Adoro il sole, il caldo.. Servirebbe la compagnia giusta e sarebbe perfetto. Almeno mi abbronzo un po...

sabato 19 aprile 2014

Mañana

Guardo la TV e la trovo noiosa. Ho preso un goccio di lemoncino per distrarmi e mi trovo un gatto che fa le fusa sul letto. Credo che sia costantemente addosso a me in tutta la giornata. Volevo fare qualcosa stasera ma tutti hanno dato forfait. Io volevo uscire, distrarmi e fare delle cazzate. Solo per vivere i sabAto normale, magari in compagnia di qualcuno. Ci ho provato, ho cercato, ho alluso, fin neanche troppo. Stupodaratamete.. Ma niente.. Questo sabato sera pare essere peggio di un deserto sociale. Preferisco ubriacarmi e lasciare che il sonno mi prenda. Non volevo andasse così . Avrei condiviso il mio lemoncello con altri, uno in pArticolare, más cío Che di desidera appare sempre più lontano.dal desiderato. Come sempre.
La vida no es  buena para nada. No. Regala nada de sincero y concreto 
Nada en eso momento párece como dobria ser. Se puede esperar en alguien de bueno pero servíra un poquito de tempo por ayudarme. Quiero una buena suerte que me puede dar una buena mano. La vida parece complicada ma se espera que qualquier de bueno arribArá. Io quiero sólo en un trozo de   
 Buena suerte . El futuro podría ser menor de hora. Esperamos en un futuro. Más diferente 

Tranquillo

Io di stare a casa stasera non ne avevo per niente voglia ma nessuno voleva fAr qualcosa. Questo periodo di relAx forzato è stato utile. Sto meglio. Mi chiedo solo come sarà il rientro al martedì quando tutto ritornerà ad essere banalmente usuale.
Pero boh, in un modo o nell'altro un po di vigore l'ho ripreso. Distraendomi da ogni cosa. I problemi arriveranno ma li affronterò tutti quanti in un modo o nell'altro la mia vita la voglio cambiare a che se non sempre cambiare è migliorare. Ma basta ansia angoscia e malessere. Ieri mi son concesso il taglio di capelli e un po' di spiaggia. L'ordine doveva essere fatto e da qualche parte si inizia. Il resto sarà ciò che sarà. Per stasera fingo non sia sabato ma un giorno qualsiasi ..
So che è un miraggio ma Bcn è ogni giorno più vicina

venerdì 18 aprile 2014

Brutto film

Trasmettono uno di quei film apocalittici da effetti speciali degni di quelli dei bambini sotto cosa mia. Era così interessante che mi sono addormentato di brutto non avendo la minima idea di cosa trattasse.
Mistero della fede.
Il lungo riposo di questi giorni è stato salutare. Avevo bisogno di uno stop totale su tutto e rimettere in ordine la mia testa. Fermarsi serve per poter ricominciare a vivere e fare di nuovo. Oggi però sono un po Rinco ma va bene. Mi avevano ko e ora devo riprendere un giro di normalità e di serenità. Con un po più di razionalità metterò un ordine. Alla cose. Qualsiasi sia l'ordine che verrà. Fine o non fine.. Ora tutto si gioca su un filo di rasoio labile e sottile.. Tutto si muove, come dove ancora è un mistero. Ma vada come vada. Così andrà 

giovedì 17 aprile 2014

Mare

Mi sono regalato una giornata di sole oggi. Solo per me. Ho rischiosamente preso la mia auto ed eccomi qui al mare. Sul mio prato verde ammiro il mare azzurro di lontananza e ascolto il calore di un sole che non sentivo da tanto tempo. Oggi per me è primavera solo primavera ed è dedicata a me, alla mia pace ritrovata ed ad un silenzio sereno che sta nella mia testa. Sarà sempre così? Posso augurarmelo e basta. Vorrei dare una profonda svolta alla mia vita e fregarmene delle cose che non vanno. Ho bisogno di cambiare tutto, di fare quelle cose che mi rendano sereno. Sonora viaggio con il mio sole, la mia musica e la mia pace. Spero sia un inizio questo. Null'altro.::

mercoledì 16 aprile 2014

Il mio meglio

Ho rivisto il mio sole. Mi ha accarezzato la pelle col suo calore,  in un cielo azzurro con pochi batuffoli di nuvole che gironzolavano. Mi sono steso sulla panca e l'ho colto nella sua interezza con gli occhi chiusi e godendomi il momento. Senza dubbi. Senza pensieri. Un campo di margherite sterminate davanti a me come compagnia e il silenzio più totale. Mi ha ricordato il viaggio solitario in camargue quando volevo dimenticare tutto il mondo e un dolore forte di un cuore spezzato. La natura, con il suo tocco di primavera mi ha dato tanto, ricordandomi che c'è vita la fuori e che tutto ciò che io chiedo e di poterne godere, di fare quel mio famoso viaggio a nort della Spagna per vedere le meraviglie del luogo e ricordarmi che il mondo esiste. Oggi ho sentito la primavera . Non ho chiuso le serrande per nAscondermi al buio. Sono tornati i sogni, i pensieri belli, le idee, qualcosa che fosse buono e gentile. L'anima cambia se cambia il mondo che lo circonda .. Guardando quel cielo azzurro e le sue nuvolette ho capito che quello era il mio mondo.. Mi sono immaginato la spiaggia sui paesi baschi nel mare tormentato ma col sole che mi riscalda e mi ricorda che i sogno ci sono, che per tante cose non vanno abbandonate... In qualche modo crederci.. Poi fin quanto questo benessere durerà non lo so.. Mi basta godermelo ora . 
Poi si è avvicinato un ragazzo giovane, occhi azzurri. Sorriso smagliante d parlantina rapida.. Voleva vendermi dei dipinti e se ne avessi avuto l'occasione lo avrei fatto. Il primo esser umano che mi dava un po' di umanità dopo non so quanto tempo.. E boh.. Simpatico e interessante.. Lo avrei valutato quando si è proposto come colf :) 
Sembra che esca oggi. Il sole ha fatto bene e ha ridato calore alla mia anima. Spero questo stato duri, continui e non affoghi nel grigiore di una vita che è li fuori che mi aspetta con tutti i suoi ignobili problemi. Vorrei tenermi il sole e fuggire un po' al mare. Solo un po' per ricordarmi davvero che la primavera è arrivata davvero a che intorno a me 

Giallina

Post. Post de che ? Ho una testa vuota e stanca che ha solo voglia di dormire e non fare null'altro di produttivo . Che abbia dormito in questo periodo è palese e per molit versi è stato anche molto utile. Lo confesso. Che dovessi staccare da tutto e da tutti era evidente. C'era bisogno di dividere realtà da ansia e in un qualche modo ritrovare la mia sanità mentale. 
C'è una tv a tutto volume accesa. Puntata su Rai 1 se non altro perché è l'unico canale che si prende. Internet è un optional davvero eccezionale e persino una bAnale telefonata è un evento eccezionale. Non ci sono piante e il vetro che da fuori è opAco. Sedie gialle accompagnano l'inutile attesa dell'ultimo passaggio medico prima di correre a letto a dormire . Poi sarà un altro giorno, inutile e del tutto patetico. 
Il pavimento è grigio sporco. Piastrelle chiAre e scure incolore e senza vitalità. I mobili di legno pieni di riviste vecchie non dicono molto con le loro piante finte . È tutto vuoto come la mia testa ora che avrebbe solo voglia di addormentarsi e fuggire in altri mondi. Il corrimano ha due tonalità scure di blu.!una più intensa al suo finale vicino alla porta. Il muro è azzurrino sporco coe le persiane che danno su un cubo di cemento. L'odore di sigaretta lo sento. Vicino,  quasi intenso. Verrà da chi non dovrebbe AffAtto avere questo vizio. Una maglia blu indondeggia del corridoio grigio. La pubblicità avanza nel suo silenzio tra gingle insensati di prodotti che non servono.. Un amaro i bevibile e un dentifricio mai sentito. Le facce disperate e afone mi circondano. Mancano le emozioni, i sentimenti e soprattutto la vitalità. E io vorrei uscire.. Li nel prato a fumare una sigaretta che non fumo da mesi. E sorridere. Guardare una luna e un cielo stellato che si riflette tra i rami degli alberi. Pensare a un amore,, sorridere al suo ricordo e gettare lontano il mozzicone e poi ridere di nuovo. Sentire il freddo della serata. Chiudere gli occhi di una vita e ricordare il futuro che non c'è. Forse un sogno, o una speranza, una idea, un qualcosa o solo quella stella luminosa che stelLa in fondo non è.. Un pianeta errante che fa cancellerà quella stupida 
Musica che esce dal tubo catodico. Fuori non sono uscito. Ma la mia testa si. Stava troppo immobile su questa sedia giallina a far finta di attendere il nulla 

Brilla

C'è un buco nel mio cervello. Un buco in cui scolano i pensieri sgocciolando idee più o meno buone. Un divoratore di mondi nati dalla mia fantasia e orgogliosamente costruiti giorno per giorno. Poi tutto muore nel silenzio del ticchettio normale in cui un universo immaginario esplode senza lasciar traccia. Cosa rimane? Polvere cosmica che riaddensa in altri pensieri, in nuove idee e nuovi pensieri e non per questo decisamente migliori. Il colore dell'esplosione che lascia è fantastico, immensamente variopinto e luminoso, con il tono di una vita che forse ricomincerà con nuovi animi. E tutto questo nel grigiore dell'universo del mio cervello. 
Chissà se qualche stella è esplosa in questi giorni, ridando vita a un ciclo che pareva defunto. Quali idee,  quali sogni, quali pensieri hanno colorato di nuovo il mio animo dando vita a quell'universo che sembrava morto? Una bella domanda a cui io non ho risposte attendendo che quei nuovi colori rianimino il cielo dove sta nascendo il nuovo pensiero.'tutto cambia a che quando non ce ne accorgiamo davvero.
Ma una stella in noi torna a brillare..

domenica 13 aprile 2014

Memorie dell'ignomia

Stordito come sono, all'orlo di una ubriacatura chimica, la testa spazia in viaggi metàfisici senza semso, non avendo quel controllo razionale che di solito mi trattiene in tutto.
Avevo un ex che amavo. Uno che mesi fa ha fatto sesso virtuale cercandomi anche se aveva un compagno con cui farlo realte, uno che no ha mai smesso di dirtmi che mi voleva bene e che in varie occasioni avrebbe voluto tornare sui suoi passi da me ma non lo ha fatto per il mio bene.. Testa di cazzo! Che no ha permesso a me di decidere cosa io volessi e se mi poteva star bene il suo ritorno. Io parte lesa dovevo decidere se meritarlo o mandarlo a quel paese.. Parole che mi inquietarono. Che mi dissero che forse avevo perso quattro anni ad inseguire il fantasmi che avevo dietro casa. Poi ho pensato che fosse tutta ipocrisia,  un modo delicato per indorare un addio e rendere tutto semplicente più dolce. Scaricare una responsabilità ad un destino che lui povero non poteva controllare ed allora il silenzio concessomi non era altro che la dura e banale realtà di chi se ne era andato semplicente perché era ciò che voleva. E che già si era fatto una vita con altri. Lui ha avuto due relazioni nel frattempo.. Io più di 220 scopate. Anonime, indolore, senza sentimento, a parte una finita tatuata sul polpaccio con la m e la f.. Ma in fondo non così meritevoli da starci. Il vuoto che lui la lasciato in me è nella moltitudine di quei 220 anonimi di cui non ricordo manco i nomi. Erano corpi, non mi importavano, se avessi avuto un nome e un pensiero su uno e fosse stat ricambiato oggi fantasticherei di altre cose e di altri nomi.
Eppure ne disastro della mia vita eccomi qua eccomi a pensare a lui, a ricordare quell'ulrtimo amore che credevo eterno e che nel mio cuore tale e rimasto anche se profondamente disagiato. Già lui vorrei qui, come il principe azzurro che ritorna ma che tale non è legato ad altre persone da una vita che nulla a che fare con me. Un mese che non ci sentiamo. Un ennesimo mese che se non mi faccio vivo io non si fa vedere ne sentire. Tante volte ho detto che ci non ti cerca non ti vuole e non fai più parte della sua vita. Sono solo un ricordo lontano che va profondamente dimenticato e buttato via come tante cose. Come tutta la memoria che abbiamo condiviso .  Ci siamo ritrovati insieme in un angolo di tempo per poi ritornare alle nostre separate singole vite. Che ti avrei voluto con tutti i tuoi difetti per me è innegabile ma tu con i mie non ci saresti mai stato. Nonostante tu abbia ben capito di esser stato la sola persona che ti comprendesse a fondo fin dove neanche tu sei mai arrivato
Bastardo 

Testa senza testa

perso il senso dell'orientamento.
Credo che quando un auto corre a velocità folle alla ricerca di una destinazione ha più probabilità di schiantarsi contro qualcosa che fare lo stesso percorso con lentezza e razionalità . Io avevo preso troppo di fretta. La mia strada, correndo preoccupato alla ricerca di un traguardo che decisamente non si vedeva ancora e nulla è ancora certo. Va tutto alla rinfusa, ad una velocità impazzita che è più pericolosa che altro. Sono viaggi che no sai dove portano, non riesci più a razionalizzare nessuna idea, nessun pensiero, nessuna idea. Si può tranquillamente uscire dai binari e deragliare con tale facilità che pare assurdamente plausibile. E quanto io sia andato fuori dai miei binari credo di averlo capito quando il mio cervello ha smesso di razionizzare soluzioni e trovare vie per risolvere quello che non andava. Forse i problemi saranno risolvi, chi lo Sa. Ma intanto vivo in lontananza da tutto il mondo e da ogni aspetto positivo o meno. È tutto complicato,  tutto instabile e indeciso come non mai. 
Crollare di testa era qualcosa che non potevo evitare. E oggi sono qui per darci un ordine e una regolata..

sabato 12 aprile 2014

Oltre la finestra

La vita, l'estate, il mondo  intero è li fuori, dall'altra parte di quella finestra opaca e chiusa che non si può aprire. È tutto fuori. Il bello, il brutto.. Tutto quello in qualche modo era legato a me. So che c'è un prato fiorito immenso di margherite qui davanti. Sarebbe stato bello prendere un telo da mare e buttarticisi immenso e sentire l'intenso calore del sole. Gustarsi un raggio di primavera e fingere che fosse tutto perfetto anche solo per un momento. Chiudere gli occhi e sognare un po.. Vivere il momento senza pensare a nulla, senza immaginare i disastri che sono li alla porta ad attendermi. L'ansia non passerà mai, ritornando alla mia vita la ritroverò tutta.. Pronta a comandare ogni istante dei miei percorsi..
Ma in questa sorta di galera di oggi non solo il male è fuori.. Ma anche la sua fantasia, i suoi colori, le sue immagini.. Ma per una notte, una sola, dopo tanto tempo la mia mente ha fantasticato, ti trovato la sua fantasia e luoghi lontani che non esistono. E lo trovo grandioso.. Visto che non c'erano incubi reali a cui agganciarsi.. Mi manca Tettarello e il suo musetto. Il colore di Bcn e la voglia di combattere. Molte cose che stanno oltre la finestra..

Oltre la finestra

La vita, l'estate, il mondo  intero è li fuori, dall'altra parte di quella finestra opaca e chiusa che non si può aprire. È tutto fuori. Il bello, il brutto.. Tutto quello in qualche modo era legato a me. So che c'è un prato fiorito immenso di margherite qui davanti. Sarebbe stato bello prendere un telo da mare e buttarticisi immenso e sentire l'intenso calore del sole. Gustarsi un raggio di primavera e fingere che fosse tutto perfetto anche solo per un momento. Chiudere gli occhi e sognare un po.. Vivere il momento senza pensare a nulla, senza immaginare i disastri che sono li alla porta ad attendermi. L'ansia non passerà mai, ritornando alla mia vita la ritroverò tutta.. Pronta a comandare ogni istante dei miei percorsi..
Ma in questa sorta di galera di oggi non solo il male è fuori.. Ma anche la sua fantasia, i suoi colori, le sue immagini.. Ma per una notte, una sola, dopo tanto tempo la mia mente ha fantasticato, ti trovato la sua fantasia e luoghi lontani che non esistono. E lo trovo grandioso.. Visto che non c'erano incubi reali a cui agganciarsi.. Mi manca Tettarello e il suo musetto. Il colore di Bcn e la voglia di combattere. Molte cose che stanno oltre la finestra..

giovedì 10 aprile 2014

Niente

In fondo, niente da dire. Oggi va così..

Troppa stanchezza

Ci sono giorni strani nella vita, giorni che non riesci proprio a capire e organizzare nel tuo cervello.
Sarà che questo periodo è decisamente stressante e fuori da ogni mia tranquillità, ma che arrivi a stare male persino per un sogno, ma veramente male, lo trovo decisamente fuori ogni logica.
Il sogno non lo ricordo, ma so che al suono della sveglia, ieri mattina ero completamente angosciato, sfasato, devastato... quasi mi veniva un attacco di ansia ed ero tesissimo, di uno strano profondo malessere che non riuscivo a controllare per niente. Era moltissimo tempo che non sentivo un'ansia così forte e cosi diffusa e senza un effettivo motivo specifico che mi desse la ragione di stare in tal modo.
Alla fine ero troppo stanco, troppo distrutto ed incapace di alzarmi dal letto e li sono rimasto proprio perchè non ce la facevo decisamente a prendere l'auto e andare da qualche parte. Era troppo difficile per me avere un giorno normale e me lo sono passato tutto sul divano davanti alla tv al buio col gatto.
Credo di essere davvero arrivato alla fine di un percorso della mia vita. Di non poter più far finta che le cose si possono risolvere in qualche modo e che forse sia arrivato anche il momento di accettare che sono alla fine che le cose stanno terminando e che io, inevitabilmente devo prendere la strada della fine di tutto e ricominciare altro quando la mia testa sarà in grado nuovamente di ragionare e comprendere bene ciò che vuole e ciò che può fare. 
Ho un disperato bisogno di riposo, di rimettere in ordine tutto di me, per poter stare meglio, per poter solo avere una vita serena e tranquilla. Questo mi serve, questo devo fare. Devo evadere dalla mia normalità, da tutto quello che mi circonda.
Oggi mi sento come se fossi residuato da una pesantissima sbornia. Peccato che però non sia così, che tutt'altro, sono fuori da ogni giro alcolico da sabato sera. Ho tutto così sconclusionato, così impensabile e indecifrabile. Mi sento drogato, perso, totalmente disallineato.
Non so bene che abbia la mia testa. Il corpo però è talmente stanco da non poter fare niente. Non so neanche perchè sono venuto giù a Bologna, perchè ho fatto questo passaggio che mi sta costando davvero una fatica enorme. Sono proprio andato.. Non riesco proprio a ripigliarmi e rimettermi in ordine. Avrei bisogno solo di dormire, riposare e non pensare davvero a nulla. Non ce la faccio più. Proprio non riesco a fare niente oggi. Forse dovevo davvero starmene a letto..

martedì 8 aprile 2014

Fama di fame

Nella mia sclerosi galoppante di questo periodo, alterno momenti di sperata euforia a profonda depressione che mi porta ai pensieri peggiori.
Ora è anche sceso definitivamente il sole, portando il clima da soleggiato caldo, bello, da stare fuori stesi sul prato, a meglio qui dentro che tanto fuori non può che peggiorare... Sarà il clima folle della primavera, la stagione che mi ha visto nascere e che io porto molto nel mio cuore, ma è davvero pazza come si dice e come in fondo lo sono tutti quelli nati in questo periodo...
Guardando fuori dalla porta sarà la quinta ambulanza che vedo passare da stamattina. Non a sirene spiegate, ma trovo il movimento del tutto eccezionale. Si alternano ambulanze e autobus. Poche persone che passano per strada a piedi e una pace, una calma, decisamente esagerate. Oggi era la giornata da starsene in casa a fare niente e bona. Chiudersi al buio in qualche angolo e finire li, dormiente, come meglio si poteva.
Non è la mia giornata ideale. Difficile dire che ce ne siano in questa fase della mia vita ad essere onesti.. Continuo a scivolare verso il basso senza vedere luci che si accendono o un timido segno di ripresa. Sto cercando di fare di tutto per mettere ordine alle cose, ma sto solo in realtà al momento cercando di tamponare al meglio la difficile situazione che si trascina da quando è finito il lavoro.
Non che prima fosse tutto migliore, cioè, il realtà a tratti lo era. Almeno qualche piccola entrata, qualche soldo ogni tanto galleggiava e riuscivo a sistemare al meglio quello che mi arrivava da pagare. Poi quando le entrate si sono ridotte ad un tondo zero, allora si che tutto è arrivato ad essere difficoltoso, tremendamente difficoltoso come non mai. Puoi provare a ridurre le spese finchè vuoi, ma poi, un minimo ti rimangono sempre, ci sono, e questo porta ad incrementare un deficit che non si risolve.
Attendo la mia disoccupazione. Due mesi di tempo mi hanno detto... sto contando i giorni affinchè quei dannati due mesi passino e si risolva almeno parzialmente la cosa... ma chissà quanto ancora ho da soffrire per questi ritardi burocratici...
E nel frattempo, io mi chiedo, come pensano che la gente possa vivere senza un minimo di reddito e finchè loro fanno le loro cose con comodo... E non posso neanche dire di avere il TFR visto che quello lo dovrò lottare in tribunale per averlo, dal momento che non sono neanche stato pagato. Quando uno almeno spera di poter avere un minimo di sollievo, con quanto ha messo via nel tempo, si ritrova totalmente in braghe di tela e nell'impossibilità oggettiva di sistemarsi. E tutto diventa così duro da mandare avanti...
Quando apri il frigo e sai che per oggi mangerai solo perchè la spesa l'ha fatta tua madre, alla mia età non è molto consolante. Non ti dà molto sprint ad andare avanti, a cercare di avere un buon umore addosso... Poi cerchi lavoro, ti guardi attorno e sai di non essere più quel ragazzino che tutti possono desiderare.. Prenderei un qualsiasi lavoro pur di avere un reddito a cui aggrapparmi oggi come oggi... Vorrei sperare un po'.. ecco.. finire di vedere uno zero o un sottozero sul conto e pensare che questa stramaledetta crisi in un qualche modo se ne vada lasciando spazio a nuove opportunità e ricominciare a risalire con pace, serenità e tranquillità...
Ho sempre pensato che sarei diventato famoso un giorno, per essere il primo italiano morto di fame dopo tanti decenni. Credo diventerei una celebrità in questo, in qualità di fenomeno sociale che non ha precedenti storici di rilievo. Bella fama.. una fama da fame...
Ho smesso di fare due pasti al giorno non so da quanto tempo. ormai vado solo di cena quando sono a casa. Il resto, inevitabilmente salta. so che non va bene.. ma come fare altrimenti?
(lo so... l'immagine è un po' masochistica)

Più lagne che altro

Che strana aria che tira...
Mentre uscendo per strada esplode in tutta la sua grazia la primavera, con un caldo forse fin troppo fuori stagione, nel mio cuore e nella mia anima fa un freddo invernale tremendo, quasi stesse nevicando...
Questa settimana si è fatta dura, davvero complicata e difficile. Una di quelle in cui tutto sembra convergere inevitabilmente verso una fine ingloriosa. Non funziona niente. Non funziono io che ormai sono un meccanismo rotto che non trova una sua strada per essere riparato. Sono veramente dispiaciuto per tutto, per ogni cosa, per ogni passo che devo fare, che non sembra mai prendere la strada giusta o ritrovare un equilibrio decisamente funzionale come io vorrei. 
Sono così stanco di questo mio essere vulnerabile e impossibilitato a stare bene come vorrei. Sono decisamente perduto. Ho una crisi d'ansia pressochè continua e un malessere dentro che non si placa mai. Ho la vita rovinata, così disfatta da non accorgermi neanche io bene di come sia messo male. Credo ormai di essere quasi diventato pazzo, con la voglia di non combinare decisamente più niente. Ho un urlo fortissimo nell'anima che vorrebbe uscire. Un gesto di così grande sfogo e intensità che non so come riesca a contenerlo. E vorrei che la mia testa si disconnettesse completamente da tutto, lasciandomi libero di ogni guaio e di ogni problema. Tutto qua. Vorrei svuotare la mente, svuotare ogni mio senso di malessere e non sentire più niente. Vorrei solo non sentire davvero più nulla. Ma non ci riesco e non lo posso fare. Come si fa a sperare in un miracolo, se i miracoli non si palesano nei tempi e nei modi in cui vorrei? 
Vorrei arrivasse una telefonata positiva, qualcuno che mi dice che i problemi sono risolti o si stanno risolvendo. Ma non arriva. Tutto si rimanda, non trova una strada agevole da essere percorsa, non trova un respiro sufficientemente ampio da poter essere respirato a pieni polmoni.
Ho perso tutta la mia creatività. Ho perso davvero di tutto nel mio cuore. Non ho altro da raccontarmi che non un immenso silenzio che avvolge il presente e il mio futuro. Non ho una speranza, nessuna, non sento nessuna voglia di vivere, non sento uno stimolo buono che mi porti a stare bene e che mi faccia guardare avanti con un occhio diverso.
Mi accorgo che sto persino diventando monotono negli scritti. E' solo un lamento continuo e basta. Solo un raccontare tristezze e vuoti che ho dentro. Ma è così difficile trovare risposte confortanti... Mi dicono tutti di non pensare troppo.. Hanno ragione, ma poi mi dico, come faccio a non farlo? Quando è la mia testa a pensare incontrollata senza che io riesca a spegnerla come vorrei. Io non ci riesco. Lo vorrei ma proprio non riesco a mettergli uno stop e fare in modo che le cose almeno in me si modifichino. Se ci riuscissi sarei l'uomo più felice del mondo. Ma al momento soffro e basta.
E per oggi basta lagne. Sto diventando patetico persino a me stesso

lunedì 7 aprile 2014

Alcol a go go

Quando tutto va male c'è una sola cosa che ti aiuta: il limoncello. 
 Beatamente, sinceramente,  onestamente, in certi momenti l'alcol può essere il miglior amico. Con la sua presenza ti distacca dalla realtà, dal momento, dalla giornata di merda che. Ti accompagna regolarmente. 
Ci sono momenti in cui dopo aver capito che la vita fa decisamente schifo, c'è bisogno di distaccarsi da tutto e andare oltre, ovvero utilizzare quelli strumenti che ti diano la capacità di vedere oltre e alterare quel senso di normalità che per niente ti piace .
Via tutto.  Lunedi lavorativo per me è già passato. Era difficile. Oggi era uno di quei giorni no da vivere e tale si è dimostrato. C'è tutto da fare, lottare e dimostrare. Tutto fa troppo schifo per essere davvero vissuto.
Io non ho voglia di vivere il presente. Non ho voglia di essere presente. A tratti è solo meglio trovare i modo per evadere e basta. La realtà non mi piace e vorrei solo stare bene e basta. Beh intanto lunedì è passato ed. Eè stato meno traumatico del dovuto.
Merito del lemoncello.. Secondo me sono già da alcolisti anonimi. Psicogolo gratis.. Si spera 

Drammatici

Ci sono momenti della vita in cui ti areni. Peggio di una balena spiaggiata in perfetta solitudine. Sai di essere finito ma in cuor tuo speri che non sia davvero così.. Come in un film attendi la salvezza, il miracolo, quel colpo di scena in cui tutto si risolve nel lieto fine..
Peccato che la vita non sia per niente un film ma che anzi, difficilmente si vede arrivare un finale positivo. È tutto drammaticamente rivolto al peggio, a qualcosa che non porterà niente di buono. In fondo so bene che persino il tempo può essere un fattore determinante o meno per un successo e in questo istante ruota tutto a danno mio. È una lotta infausta in cui sembro destinato a perdere miseramente. È una guerra che sto perdendo e anche malamente, giorno dopo giorno per contingenza e per scelte sbagliate. E sono ormai decisamente distrutto e abbattuto per questo.. 
E la settimana non inizia per niente bene.. Anzi.. Drammaticamente male in un caos ancora più complicato 

sabato 5 aprile 2014

L'ultimo mancato addio

Quello che non mi hai mai modo di dirti..
Hai sempre accuratamente evitato di parlarmi, persino quando era indispensabile farlo, lasciando a me il compito di dare risposte a me stesso che tu non davi o lasciando che fossi io a costruire tutto un mio percorso in testa legato a te.
Ma ciò che ti direi oggi è solo che se scrivo di te, di noi, non è perché sono innamorato di te, che sei qualcosa di vivo nel mio cuore.. Ma è semplicemente che sei l'ultimo ricordo che io ho di un amore vero, vivo. Sei il viso che per ultimo io ho associato all'amore,  all'idea profonda di un sentimento forte che avevo nel cuore. Ecco cosa sei.. Sei l'idea dell'amore, che non avendo più riferimenti presenti o futuri si rintana solo nel passato, nella memoria,  in chi in qualche modo incarnava quel sentimento.
Tra noi non funzionava. Non sarebbe mai funzionato e gli anni avrebbero finito per farci odiare. Forse il silenzio che mi hai regalato, la lontananza forzosa è stata utile, indispensabile per me per smettere di amarti e continuare a ricordare che amore fossi. Meglio una dolorosa fine che una lunga agonia che sarebbe stata anche peggio. Non mi hai solo mai dato il tempo per lasciarti, per convincere il mio cuore che era la soluzione giusta perché la mia testa già lo sapeva. L'amore,  per quanto forte, non riusciva più a nascondere le evidenti incompatibilità che c'erano. Eri già scappato una volta deludendomi e ferendomi. La seconda volta mi hai solo deluso maggiormente è fatto arrabbiare. La testa già si era abituata a queste tue fughe, al tuo modo di non affrontare la realtà. Stesso segno di mio padre, stesso modo di vivere la vita.. Rimandando o saltando a piè pari i problemi, mai guardandola in faccia. 
Rivederti mi ha fatto effetto. Credo fosse ovvio e scontato questo. Quasi banale. Ma mi hai ricordato anche perché eri andato via e come. Mi hai ricordato i silenzi, la rabbia, persino le scopate anonime che mi sono regalato per metter più distanza possibile tra noi.. Alle volte ci piace solo farci del male per mettere un dolore diverso nel cuore che non ci ricordi l'altro.. Tutto qua..
Sei e rimarrai un bel ragazzo. Uno che noterei in una pista da disco.. Ma hai perso l'innocenza del fascino del mistero, della novità, di chi ti chiedi cosa stia pensando, se mi stai notando.. Perché ricorderò sempre il fallimento tra noi, l'amarti non ricambiato e quelle foto messe da parte che saranno solo un archivio di una memoria. Non hai quello stesso fascino perché ti conosco. Perché so come ragioni e quali sbagli puoi fare che io non posso più accettare. E perché con te so che la mia vita, per quanto sia pessima ora, rimanga incompatibile con la tua. Ricordo una volta ti dissi che noi avremmo avuto un rapporto solo stando insieme. Non saremmo mai stati amici perché non avresti mai trovato tempo e modo di inserirmi nella tua vita. Io dovevo avere uno spazio mio poiché non avevo da condividere nulla con il resto delle persone che hai. E mai parole furono più vere. Persino ora, neanche trovi il tempo, o meglio, l'interesse per un sms o un saluto. E si che non serve molto tempo.. Però necessità la volontà di farlo, quel desiderio che manca. Ma questo è tutto un altro discorso..
E così volevo solo dirti che ho pensato a noi di nuovo insieme, ma i ma erano troppi e troppo difficile conciliare i miei drammi ai tuoi. Sarebbe una gara al ribasso che oggi al contrario di ieri, non mi posso più permettere. Oggi devo centrare un po più me stesso e curare la malattia mentale che ho dentro e che so esser più grave di ciò che io stesso credo.
Ma poi mancherebbe sempre una cosa: l'amore. E a dire il vero anche un'altra: la fiducia. Perché non potrei mai fidarmi di te e dei tuoi cambi di umore. Ora saprei bene dove portano e sarei troppo prevenuto. Oggi la razionalità dominerebbe e non sarei mai così passionale come allora. E se manca la passione, beh, manca davvero tutto.
Se me ne avessi dato modo, ti avrei detto addio sorridendo. Perché per me gli addii hanno senso e avrebbe reso migliore la mia vita. Ma lo avrei fatto solo per me, non per te e per questo non lo hai mai permesso

Una sola ragione

Stamattina mi sono svegliato con enorme vuoto dentro. 
È come se la notte mi avesse portato via tutto,  spogliandomi di ogni mia parte morale e di speranza, strappandomi via l'anima. Un vuoto enorme,  profondo,  forse un preannuncio della settimana pesantissima e rischiosa che mi ritrovo davanti. Potrebbe essere la fine di tutto,  arrivando un istante prima di ogni possibile salvataggio. Il tempo è un fattore che appare giocare  contro di me, facendomi scivolare passo dopo passo sul bordo del burrone da cui tra breve cadrò giù. 
Ho la sconfitta profonda nell'anima, pronto all'armistizio con la guerra del mondo che ha vinto tutto su di me. Ho perso. Sto cercando di accettare il fatto che ho perso la mia guerra, pur avendo lottato profondamente e insistentemente per cercare di sopravvivere al momento di grave difficoltà. Accettare la sconfitta e tutto ciò che ne comporta è difficile. Quasi innaturale per come sono io, testardo come sono nelle mie battaglie e nell'andare avanti nelle mie cose. Volevo provarci, volevo riuscire a andare avanti con i miei progetti e il mio lavoro, ma sembra proprio che a volte la cocciutaggine non sia la sola cosa necessaria oltre alla volontà. 
Hanno vinto le avversità insomma, portandomi ormai solo agli atti di disperazione e sperando in miracoli che probabilmente non arriveranno mai è sicuramente non in tempo. 
Ecco perché mi sento vuoto. Non ho più niente, non ho più idee,  pensieri positivi che mi aiutino a risolvere le questioni. Sono svuotato da quasi due anni di guerra continua contro la stessa vita. E quando speravo che il nuovo anno portasse del nuovo e del buono,  poi mi sono ritrovato in uno degli incubi peggiori della mia vita. Oggi non mi posso permettere neanche di fare le cose che solo due mesi fa erano possibili.. E come dicevo, neanche fossero passati millenni,  ma tutto è già così diverso e peggiore che non posso più neanche immaginare di fare una vita decente. Ho finito tutte le mie armi. Ho giocato tutte le carte, cercato di mettere pezze dove fosse possibile e ritardare quello che potevo rimandare. Ci ho messo di tutto per fare, lottando. Ed ora eccomi qua, con solo una domenica che mi separa dalla settimana che preannuncia il mio fallimento tecnico. Ho finito tutto e ci ho perso tutta l'anima in questo. Ho proprio finito di credere nel domani. Ora devo solo abituarmi all'idea che giorno dopo giorno mi porteranno fisicamente via tutto, lasciandomi non solo vuoto nell'anima ma anche nella materialità del quotidiano.
Dicono che quando tocchi il fondo,  perdi tutto ciò in cui sei stato,  ritrovi il modo per percorrere nuove vie e risalire. Forse è vero. Forse sarà davvero così.. Ma io non posso che sentirmi completamente vuoto dentro come se fossi già morto e non lo so davvero. Avevo dei sogni, delle speranze.. Progetti. Avevo una vita mia che un tempo era fatto di una professione e di una vita sentimentale. La seconda è andata persa anni fa,  nel sorriso di un amore che non mi ha più voluto. L'altra la perderò a giorni, affondando in conti impagabili.
Tante volte mi chiedo se ha senso vivere così. Io credo di no. Al momento proprio non so trovare una sola ragione per andare avanti..

venerdì 4 aprile 2014

Amore della memoria

E basta guardare un telefilm su youtube ( G & T che consiglio...) e ascoltare una versione lenta di Believe alla fine per mettermi addosso un sacco di nostalgia e malinconia. Accompagnava le immagini di una relazione che terminava e che in un certo senso i due protagonisti, da angolazioni diverse ricordavano a modo loro.
Mi ha ricordavo un mondo che io non ho da più di quattro anni. Mi ha ricordato che volesse dire avere qualcuno vicino quando tutto andava male, quando c'era bisogno di un abbraccio in un momento di difficoltà e averlo li di fianco.
Ricordo che in un qualche modo, il primo anniversario dopo che fui lasciato lo ricordai, come avevo fatto con la relazione precedente, ma in maniera diversa. Non avevo un posto dove andare poichè il nostro primo bacio ce lo siamo dati nel salotto di casa mia, quindi non c'era un luogo dove andare e lasciare un fiore, un segno di essere stato la quando non c'era più niente da vivere. Eravamo semplicemente li, stesi per terra, su una coperta di cotone che ho ancora, anche se distrutta, a far finta di giocare come dei cretini, a ridere, non so quanto ridere facendogli il sollettico e poi bloccandolo per le braccia, contro il pavimento e così, tra il serio e lo scherzoso, arrivai a mordergli il braccio, poi avvicinandomi alle orecchie, al collo, dove però passai a baciarlo, per poi finire sulle sue labbra..
Avere lui, in quel momento, era qualcosa di grandioso... Ricordo quanto mi piacesse quel ragazzo, quanto era il tempo che desideravo averlo li con me, per me, per poterlo baciare, toccare, accarezzare... anche se era la seconda volta che ci vedevamo, erano mesi che ci conoscevamo e in qualche modo, molto virtuale, ci frequentavamo. Lui aveva un altro, e quante volte l'ho confortato dicendogli che poteva salvare quel rapporto, perchè mai avrei voluto provarci con uno che stava con un altro (essendo stato cornificato io a mia volta, tempo prima...) e non volevo assolutamente essere causa della rovina di un legame. Però lo sono stato e in fondo, quando tutto è successo, ancora non avevo la certezza che tra loro fosse finita. Con quel minimo di senso di colpa, mi sono avvicinato a lui, io non potevo stare senza di lui, me ne ero accorto da così tanto tempo che ci tenevo, che era importante per me. Avevo persino rinunciato ad un'altra relazione, ad un altro ragazzo poco tempo prima perchè non lo volevo, perchè sapevo che era solo un ripiego e lo vivevo e sentivo come tale solo per via di un cuore innamorato di chi al momento non credevo di poter avere. Scrissi sul mio diario che quel ragazzo mi avrebbe rovinato. Che la nostra storia era difficoltosa, era complicata, sarebbe stata causa di tante sofferenze nel tempo. Ma non mi importava affatto. Non c'era niente che mi avrebbe fermato per stare con lui. Anche se avessi dovuto sbattere contro un muro, quel muro io lo avrei sfondato a testate.
Ci sono poche persone nella vita che ci rimangono dentro, che tali sono speciali per noi e lo sappiamo dal primo giorno, dal primo istante in cui anche compare una foto su un profilo che ti colpisce. Ci sono persone così, che sappiamo che non possiamo evitare, a cui siamo condannati a sentirci legati, persino nei momenti in cui le cose vanno male o quando finiscono a loro modo. E tra noi poi è finita male, forse malissimo. Ma persino rivederlo dopo 4 anni in una discoteca, anche solo flirtare con qualcuno è stato una cosa irritante, fastidiosa, se non altro perchè sapevo che non avrei mai potuto comportarmi con lui come faceva quell'estraneo. Tante volte mi sono detto io stesso che nella vita è sempre meglio sbagliare con uno nuovo che ripetere gli stessi errori con quelli vecchi e rifacedoli. Lo so bene, ma quando ti accorgi che quello vecchio, l'errore da non ripetere sei tu, non fa assolutamente piacere e ti mette tanta tristezza addosso quando sai che vorresti fare, provare, anche solo ritentare e non lo puoi più fare. Quando una porta, per quanto lasciata aperta, ha la sua folata di vento che la chiude, tutto finisce inesorabilmente in ricordi e basta, in quella nostalgia che una bella canzone può solo risvegliarti in una giornata di pioggia...
Mi sono sempre chiesto perchè in 4 anni non sono mai riuscito ad amare nessuno e il solo fatto che un filmato, una canzone riportino alla memoria di una persona lontana ne è una palese spiegazione, me ne da il senso più compiuto e più sicuro. Almeno di questo ho una certezza: alle volte l'usato sicuro può apparire migliore di un nuovo modello. E di nuovi modelli non ne vedo in giro o ci ho girato accuratamente lontano per così tanto tempo da non rendermene neanche conto. O forse è solo un banale orgoglio che spera che la persona che mi ha smollato ritorni sui suoi passi dopo aver ripetutamente detto di essersi pentito delle scelte fatte allora. Evidentemente tanto sincero non è o forse non così importante è rivivere emozioni che si è dichiarato di aver sofferto a perdere.
Lui ha un altro. Lui è riuscito banalmente ad andare avanti con un viso nuovo, con nuove opportunità e nuovi problemi. Io no. li ho lasciati nel mio cassetto della memoria, li ho abbandonati in un angolo di me per non rivivere più niente di quelle emozioni, per non cercare di cancellare le cose che mi volevo tenere nell'anima. Non ho mai pianto per lui da quando se n'è andato. è la cosa buffa di tutto questo. Ero troppo arrabbiato con la sua stoltezza, per quella sua capacità di ripetere errori su errori, sempre in maniera costante e creativa ma sullo stesso tracciato da essere così amareggiato e deluso da lui. Arrabbiato, intensamente arrabbiato da non poterlo vedere, pur desiderandolo ancora con tutto il mio cuore. Sapevo che sarebbe finita, eccome se ne ero convinto, ma pensavo sarebbe scivolato via tutto con il tempo, in modo che io stesso mi sarei staccato da lui con la delusione diretta della mia anima. E invece il mollato sono stato io, per l'ennesima volta...
Ma non voglio dimenticare quel nostro primo bacio, non ci riuscirò mai. Amerò quel suo sguardo, quel suo viso, con quel suo sorriso sbarazzino così dolce e intenso e a tratti ingenuamente semplice. Due occhi neri intensi, con quel suo essere banalmente bellissimo. Quasi perfetto... Quante volte, nei suoi momenti di gelosia gli ho detto che non avrei mai cercato nessun altro, perchè per me lui era il meglio, esteticamente, che potessi desiderare. Ed in effetti per tutti gli anni che siamo stati una coppia non ho notato un solo altro ragazzo attorno a me. Non ne avevo bisogno, non mi serviva. Erano tutti inesorabilmente più brutti, e sfortunatamente, per tanto tempo, anche dopo è stato così. Non ho visto un solo viso che mi desse le stesse emozioni del suo sorriso. E forse ancora oggi, in qualche modo è ancora così.
E mi commuovo a ricordarlo. A immaginare il suo essere che mi è ancora vivo nella mente. forse se chiudo gli occhi e mi abbandono alla canzone, riesco ancora a ricordare la sua voce, il suo modo di parlare e di gesticolare. E riesco persino a sentire il magone e quel blocco alla gola tipico delle grandi emozioni.
la sua F iniziale è tatuata sul mio polpaccio. in suo onore, vicino al sole di macedonia, ho scelto di mettere l'ideogramma delle persone che per me hanno contato in questi ultimi anni. Non lo volevo dimenticare e credevo che un tatuaggio potesse essere la soluzione. Non rimpiango neanche questo, ma la memoria non me lo avrebbe abbandonato neanche se lo avessi voluto.. E il fatto che mi commuova davanti ad un telefilm pensando a lui ne è una dolorosa, brutale realtà...

L'ombrello del venerdì

Venerdì mattina piovigginosa a Bologna.
Il fine settimana si preannuncia all'insegna del cielo grigio e della pioggia. Sarà che la mia meteoropatia è molto forte, questo è il classico clima in cui il mio umore discende velocemente verso il basso, senza nessuna ragione apparente. Non avevo grandi voglie di stare qui oggi, me la sarei passata volentieri a casa decisamente a dormire. Sono stanco, fisicamente stanco oggi e se avessi un letto mi ci butterei all'istante su.
Ieri sera mi sono addormentato brutalmente sul divano. Non ho neanche idea di che programma stessi guardando. Per mia fortuna la tv si spegne da sola dopo un po' quindi mi ritrovo alla mattina tutto zitto e ammutolito e magari con un gatto addosso che dorme più beato di me. Sono quelle cose che ti lasciano stranito, perchè è come se ti avessero dato una botta in testa e fossi svenuto. Non mi sono neanche cavato gli occhiali che infatti erano dispersi sotto il cuscino.
Meglio così. Una volta tanto finirò per dormire come si deve, degnamente e decisamente bene. Serve anche quello. Forse perchè tutto sommato per me ieri era una giornata tutto sommato andata liscia e beata e questo è un evento talmente raro per me che ne vale la pena gustarsela a pieno.
Peccato per la pioggia oggi. Voglio però non pensare troppo a nulla, vorrei gustarmi l'idea stessa della giornata del venerdì, di un fine settimana alle porte che mi possa regalare un po' di serenità prima che arrivi un'altra lunga settimana molto ma molto complicata. Ma lasciamo perdere al momento tutto questo. 
C'è traffico fuori da qui. Sento passare un sacco di auto e di autobus. Qualche persona si arrischia a girare a piedi per le strade e sfidare il brutto tempo. Io personalmente non mi porto mai l'ombrello. Non so perchè, ma è un oggetto che evito accuratamente di usare, infatti, nei giorni di diluvio universale, mi ritrovo sempre ad essere bagnato fradicio. Non so bene perchè ma mettere un ombrello nello zaino o in auto è come augurarsi che prima o poi pioverà davvero anche se solo il cielo preannuncia un timido grigiore. E' una forma di autotutela che ovviamente non funziona affatto, anzi, in questi cambi di stagione, è uno dei migliori modi di beccarsi un mal di gola o un raffreddore o perchè no, entrambi... sono cose belle insomma...

Cambiando completamente discorso, vorrei utilizzare questa mia vita Bolognese per vedere che gira in questa città. Anche se vicino a Ferrara, per me rappresenta comunque una realtà completamente nuova in cui bazzicare e perchè no, magari anche iniziare un po' a sperare in qualcuno di nuovo e qualcosa di diverso nella mia stessa vita. Ci dovrò passare così tanto tempo che oggi come oggi mi conviene quasi avviare una vita sociale anche da queste parti, anche se la cosa non è certamente delle più facili. Credo che l'età e l'ambiente che frequento non aiutano in generale a socializzare, a ritrovare persone nuove su cui costruire dei legami. Ma nulla vieta di buttarsi sul virtuale per iniziare qualcosa e poi vedere che succede e come vanno le cose. A parte il primo giorno qui, sarà anche perchè cambiare completamente abitudini e prospettive è sempre comunque scombussolante e personalmente non è che si è andato in migliorare, un po' alla volta mi sto cercando di abituare alla nuova vita e ai nuovi ritmi proprio per trovare una via per stare meglio io stesso, per poter trovare anche nelle cose non ottimali un aspetto positivo. 
Sono diventato stranamente ottimista in questi due giorni... Forse è per questo che piove! ma è l'aria della fine della settimana, del sentire del sabato che si avvicina, dell'aria nuova che arriva. Boh... un po' tutto. Vorrei poter scommettere che da ogni cosa prima o poi viene fuori qualcosa di carino e di buono in generale, cercare di non deprimermi troppo su tutto e cogliere da ogni aspetto di novità, proprio le cose buone che ne posso nascere. Credo che sia la visione giusta per me stesso e per il mio domani. Poi, se il destino mi aiuta, non posso che esserne contento, perchè indubbiamente un po' di fortuna in tutto mi serve. Posso lottare e cercare di cambiare ogni cosa, ma se dall'altro lato non ci sono i giusti appoggi esistenziali per ottenere dei risultati, tutto si fa molto complicato. Il clima deve cambiare, l'aria deve girare insomma. Un po' dando calci con i nostri piedi e un po' sperando.
E allora cerchiamo di guardare a questa giornata di pioggia e grigiore esistenziale come ad un buon giorno, ad una opportunità di un fine settimana che di minuto in minuto si avvicina. E poi lasciamo perdere persino l'ombrello. Oggi mi bagnerò, ma non mi interessa. Ho solo voglia di stare bene con me stesso e magari stasera affondare sul divano a guardare qualche film decente in tv con il mio gatto sulla pancia e una camomilla per rilassarmi. Alle volte non mi servono troppe cose difficoltose. Mi basta che siano felici e serene. Almeno in alcuni tratti. E chissà, con il tempo i momenti belli o neutri saranno sempre di più di quelli brutti, al contrario di ora...
Buon brutto tempo a tutti!

giovedì 3 aprile 2014

Un timidissimo bagliore

Una luce.
In un periodo orrendo, tremendo e completamente distruttivo, oggi mi si è presentata una piccola prima luce. E' arrivato un primo segnale positivo, qualcosa di buono, che inizia. Un percorso da fare, da vivere, da poter mandare avanti e forse, in un qualche modo, cominciare a sperare e questo per me è già tantissimo.
Ieri ero depresso, quasi piangente e così scontento della vita. Solo notizie negative, solo brutte cose e cattivi presentimenti che avevano trasformato la mia giornata in una angoscia esistenziale. Oggi almeno le cose cambiano un po', si prende una direzione leggermente diversa e posso ritornare a sperare un minimo. E' ancora una lunga battaglia, una guerra da fare, ma almeno vedo delle armi da utilizzare e in cui credere. Spero solo che il Destino continui ad aiutarmi, a mettere qualcosa di buono davanti dopo un anno e passa di abbondante disfatta e tristezza. Ho un disperato bisogno di rivedere rinascere le cose, di scommettere sul futuro e soprattutto, sognare, farlo come non faccio da fin troppo tempo. Ciò che voglio è riprendere a fare una vita normale, a viaggiare su un futuro diverso, tornando a ricostruire le cose invece di vivere sempre una fase di distruzione totale e veder smantellare le cose che si sono fatte in passato. Ciò che conta per me è questo: riprendere a costruire, a scommettere, avere il modo e la maniera di riorganizzare spazi e modi in cui andare avanti. Avere un sorriso ogni tanto, uno di quelli buoni, di quelli veri che sanno darti la felicità e smettere di alzarmi alla mattina con una ansia profonda e con l'angoscia di dover vivere quello che sta per arrivare. Stare più sereno, più in pace con me stesso. E' la cosa che vorrei solo per me stesso, che desidero con tutto il mio cuore.
Poi, il resto si sistemerà giorno dopo giorno, se solo si ha perseveranza di andare avanti con ciò che si crede sia giusto fare.
Sono decisamente isterico. Ho degli sbalzi umorali degni di una gravidanza isterica, di uno stato schizzofrenico direi, che non trova un suo equilibrio. Ho bisogno di certezze, di qualcosa che mi dia una direzione, che mi faccia sentire dove è la strada da percorrere. Di questo ho bisogno..
Dal 2012 tutto è andato a rotoli nel tempo. E' stato percorrere una strada costantemente in discesa, dove si perdevano pezzi, dove le persone se ne andavano e le novità non erano che grige o nere. Ogni mese era un mese peggiore del precedente, finendo quasi per desiderare quello che era stato poco tempo prima. Io oggi pagherei per ritrovarmi allo stesso stato del 2012 per esempio, quando le cose iniziavano ad andare male, ma rispetto ad oggi, era quasi un essere decisamente messi meglio rispetto ad oggi. Almeno si poteva ancora andare in vacanza, si poteva sognare, vivere, comprarsi persino ciò che serviva nel quotidiano. I soldi iniziavano ad essere contati, ma almeno bastavano, erano almeno sufficienti per fare ciò che si deve fare tutti i giorni, senza andare agli eccessi. Era vivere, triste se si vuole perchè quando le cose iniziano ad andare male te ne accorgi e le vivi con uno spirito diverso, ma almeno era vivere. Non era il sopravvivere tremendo di questo ultimo tempo in cui è disastroso pensare al domani, disastroso solo cercare di pianificare anche la minima cosa. Forse è anno difficile anzi, senza il forse... sarà complicato, sarà difficile e non è detto che porti ancora a risolvere le cose ma mi vorrei augurare che alla fine di questo anno, possa scrivere che ricordo questi momenti con un non nostalgico ricordo che non vorrei davvero vivere mai più.
Boh.. mi godo questo attimo di beatitudine. So che già domani le cose potrebbero essere peggiori o forse anche solo ritornando a casa e trovando chissà che nella posta.
Quando la vita va male, persino aprire la cassetta delle lettere è un dramma...

Un bacio del 2003

Il cielo grigio di stamattina preannuncia un cambio di stagione. 
Avevo appena fatto finta di essere in primavera ieri e mi ero messo a girare vestito leggero. Infatti il mal di gola è arrivato subito.
Sto ascoltando la canzone di Annie Lennox "why", che mi sono scaricato quando ero all'ospedale in febbraio. Non so perchè, ma mi piace particolarmente, anche se tutto sommato è un decisamente malinconica. Ma non è quella malinconia triste e infelice ma quella che ti ricorda momenti passati della vita in cui tutto sommato hai dei bei ricordi e mantieni una certa voglia di ricordarli, di non dimenticare ciò che hanno rappresentato e le persone che ne hanno fatto parte.
Ciò che più mi ricorda sono i primi baci, quel momento in cui ti leghi ad una persona che non sai come sarà, ma che un giorno amerai con tutta l'anima e ti ferirà in qualche modo, lasciandoti. Ma è il gioco della vita.
I baci della mia nuova vita gaya sono legati indissolubilmente a due persone in particolare che per privacy abbrevio sono con M e F. Con loro ho provato delle immense emozioni quella prima volta se non altro perchè nonostante la mia profonda timidezza, ho con entrambi fatto io il primo passo, tentando quella prima mossa che non sapevo o non avevo la certezza che sarebbe andato a buon fine.
Con M fu particolare il momento e il luogo. Era notte fonda, di un giugno del 2003 molto lontano nella mia memoria, ma che so essere stato particolarmente caldo. Eravamo seduti su una panchina in mezzo al parco che c'è nel sotto mura di Ferrara nella zona di San Giorgio, dove fanno le fiere in primavera. in quella stagione torrida non vi era nessuno. Io credo che fossero già le tre o le quattro di notte e tutto sommato si stava decisamente bene in quel momento. Eravamo stati tutta la sera li a chiacchierare e a giocare con una specie di funivia con un pneumatico in mezzo alle giostre per i bambini (la zona è leggermente in discesa, quindi scivolava bene verso il basso quel coso) e come bambini ci siamo sempre comportati, perchè ci piaceva mantenere quel tocco di infantilismo che conserviamo un po' tutti nel cuore. 
So che poi siamo finiti sulla panchina a parlare. In un qualche modo ci siamo avvicinati sempre di più con il viso e con il corpo, piano piano, parlando e con un cuore in palpitazione esagerata. Avevo tanta voglia che fosse lui a darmi quel primo segnale di avvicinamento, ma lui non faceva niente e così, passo dopo passo mi son trovato a sfiorargli le labbra, delicatamente, senza baciarlo. Solo un tocco così a cui lui non si è rifiutato... e così sono andato avanti: un piccolo bacio sulle labbra, sempre delicatamente, sempre con dolcezza, poi uno un po' più intenso e passionale, per poi passare il resto del nostro tempo li, abbracciati a continuare con quei gesti di affetto e finalmente lasciare che quella profonda ansia che ci aveva preso dentro, terminasse nella consapevolezza che in fondo, entrambi ci volevamo. E abbiamo riso poi.. riso come dei cretini non appena l'emozione è finita...
So che l'ho salutato alle 7 di mattina, correndo disperatamente con la bicicletta a casa. la sveglia sarebbe arrivata circa un'ora e mezza dopo, per una volta tanto, neanche pesante. So che ero stanco morto, disfatto, ma ero felicissimo. Volevo che quella storia funzionasse e quel rapporto nascesse piano piano. Non so quante notti insonni abbiamo fatto in quel periodo io e lui. Orari inumanamente tardi e rimproveri di una madre che immaginava ma non voleva ancora sapere e capire davvero. Ma andava bene così a tutti. Circa un anno dopo abbiamo preso un appartamento insieme e siamo andati a vivere in quella che è stata la mia prima casa da libero. E abbiamo passato momenti davvero belli e intensi, oltre che ai nostri bassi momenti brutti. Come tutto nella vita ha i suo lati buoni e quelli cattivi e molto spesso una storia che inizia, porta con sè inesorabilmente anche una fine.
Ricordo che l'ultimo bacio che gli ho dato è sempre stato su quella panchina, uno degli ultimi giorni che siamo stati insieme nella nostra casa. Un ultimo bacio, che, purtroppo, non era della stessa passione e intensità del primo. C'era già qualcun altro che si era insinuato nella nostra vita e aveva rovinato tutto. Gli ho regalato una fede d'oro, sempre in quella sera, e gli ho chiesto di sposarmi. Si è commosso, ha quasi pianto ma poi, dopo un altro anno e mezzo, quella fede è ritornata nelle mie mani, restituita in un fugace incontro nel parcheggio di dove lavoravo allora. Non mi sono mai voltato indietro per vedere se lui lo faceva. Ricordo che aveva un grosso maglione bianco e contrariamente alla prima volta, era freddo, tremendamente freddo...
E’ meglio che tu te ne vada
Inoltre…
Perché non riesci a vedere che questa nave sta affondando
questa nave sta affondando
questa nave sta affondando
Andiamo sulla riva dell’acqua
Possiamo far naufragare questi dubbi
Alcune cose è meglio non dirle
Ma ancora mi sconvolgono
mi sconvolgono
Così canta la Annie... quanto stava affondando la nave e quanto non ce ne siamo accorti per tanto tempo.
Ma non mi interessa. Io non rimpiango nulla, lo confesso ed anzi sia i momenti belli che quelli brutti, li voglio e li ricordo con un piacere profondo nella mia anima, come pochi nella vita. Ce ne sono stati di altri dopo, ma quelli ce li teniamo per un altro post...

mercoledì 2 aprile 2014

La prima volta (dell'ansia però)

Ricordo ancora bene la prima volta che ho sofferto di un attacco di ansia.
Era un lontanissimo 2004, allora frequentavo ancora quello che è stato il primo ragazzo con cui sono stato in vita mia. Relazione turbolenta, molto per colpa mia, dal momento che ero ancora profondamente in quella fase in cui non mi accettavo completamente come dovevo.
Ricordo che allora non filava nulla, anche se tutto sommato c'era qualche certezza in più rispetto ad oggi. Il lavoro era diventato un calvario, con un titolare pronto a fare mobbing ogni giorno e rendere complicato qualsiasi istante della giornata lavorativa. A questo si aggiungeva il fatto che io allora non solo frequentavo quel ragazzo di cui sopra, ma a tratti alterni vivevo una relazione a sua volta difficile con un altro ragazzo, con cui ci si lasciava molto spesso. Quello, per esempio era uno di quei momenti. Era molto difficile capire chi dei due fosse quello giusto, non riuscivo assolutamente a prendere una decisione e ci stavo malissimo. Vuoi che già la situazione in generale non fosse delle migliori e ci fossero ben tanti altri problemi personali da risolvere, alla fine di tutto, vivevo ogni giorno con una profonda ansia, sia perchè entrare in ufficio era complicato, sia perchè fuori da quell'ufficio tutto era ancora più laborioso...
Comunque una sera, ancora in bassa stagione, raggiunsi il mio primo moroso al mare, visto che lui abitava da quelle parti, per una delle nostre solite serate di incontri. Ricordo che eravamo davanti al bagno I camini del lido delle Nazioni. Attorno a noi il deserto. Il silenzio più totale e quel vento freddo tipico del mare che di notte colpiva la spiaggia, rendendo difficile stare troppo fuori dalla macchina. Non ricordo bene di cosa stessimo parlando in quel momento, so che all'improvviso, senza nessun preavviso, il mio respiro si fece intenso, rapido, vorticoso... Non riuscivo a capire che cosa fosse. Non riuscivo a controllare quella cosa, per me del tutto nuova.. il cuore palpitava, la paura in me si faceva sempre più forte e più aumentava più si incrementava la velocità del respiro... e con esso poco alla volta mani e piedi si informicolarono, spaventandomi sempre di più. Lui mi guardò e mi disse che avevo le labbra viola. Forse era il caso di andare via di li e andare al pronto soccorso. Cosa che accettai all'istante.
Ricordo che mi tenne su lui arrivati la. Poi mi appoggiarono su una sedia a rotelle e un giovane medico mi chiese che avessi. Gli spiegai i sintomi e la paura che mi era assalita subito.. Capì immediatamente che era ansia e mi diede subito qualcosa per tranquillizzarmi.. Una di quelle droghe legalizzate che ti fanno stare bene quasi subito, regalandoti momenti di serenità e beatitudine, quasi sganciandoti dalla realtà che ti circonda e dal mondo che tanto ti ha fatto male.  I miei ricordi infatti da quel momento si annebbiano, non sono nitidi. So che siamo rimasti li un altro po, io passato steso su un lettino e lui che mi guardava stranito. Il pronto soccorso semi buio, o forse mi avevano deliberatamente messo in una stanza più buia e tutto sommato anche completamente silenzioso. Non c'era quel solito via vai a cui sono abituato in questi ultimi mesi entrando in un pronto soccorso. C'era calma, c'era pace.
Credo che da allora di attacchi di ansia ne abbia avuti parecchi, soprattutto in quell'anno così complicato e strano. Ci sono nuovamente entrato di nuovo in un pronto soccorso per la stessa ragione, ma poi, passo dopo passo, anche se sono state tante le occasioni in cui mi sono sentito sull'orlo di una crisi, ho imparato a controllarla, a contenerla, prima con difficoltà, poi sempre più agevolmente, fino a diventare banale risolvere il problema. 
Ricordo tempi in cui era indispensabile starmene a letto sdraiato al buio, in un silenzio perfetto. nessun movimento, nessun rumore di contorno. Ogni disturbo era qualcosa che si rifletteva sul mio sistema nervoso che iperreagiva. E dovevo controllare ogni muscolo del corpo, ogni parte di me stesso, perchè non scattasse, perchè fosse razionalmente sotto tutela e pienamente cosciente. Non doveva essere lasciato nulla al caso. Ed era molto difficile in quel tempo riuscire a stare sereno, anche se a volte, in tempi diversi, un abbraccio stretto di un nuovo compagno era un toccasana che mi faceva stare decisamente meglio. A volte si, quando finalmente decidi che vuoi e come vuoi muoverti nella tua vita, trovi il giusto equilibrio e il giusto muoversi per ogni situazione. E se l'ansia è qualcosa che non mi staccherò mai più di dosso, tanto da uscire persino banalmente in momenti di perfetta tranquillità con troppi caffè, ho imparato tutto sommato a conviverci, anche se nei momenti decisamente no è un segno che mi tiene compagnia mostrandomi immagini di me che io non amo moltissimo.
Odio sentirmi così. L'ho sempre odiato, come non riuscire a staccarmi da tutto, da ogni cosa e vivere meglio. Difficile farlo quando inconsciamente ti parte per la tangente il sistema nervoso.
Un regalo di tempi lontani, che speravo di non dover più affrontare di nuovo...

Martedì da Masini

Mi sono messo di sottofondo Masini, Disperato.
Oggi ho voglia di piangere, di piangere tanto. Affogare così un po' del mio malessere della vita nelle lacrime, perchè è così tanto tempo che non lo faccio e non riesco neanche più a farlo come invece mi piacerebbe.
Piangere. Questo mese è così complicato, così difficile da gestire, così ancora carico di punti interrogativi, di incertezza, e tutto si trascina verso il basso, desolatamente, verso un disastro che sembra tanto annunciato ma che si è trasformato in una lunga e lenta agonia e ansia sempre cavalcante.
Volevo che le cose cambiassero. Ogni giorno ci provo, combatto per risolvere i problemi, per cercare di mettere in ordine un po di cose, nella speranza che poi tutto prenda una piega diversa, ma non funziona, non sembra mai funzionare. Ogni giorno per un passo buono, se ne fanno almeno due in direzione diversa. Tutto corre verso il negativo, verso soluzioni difficili che non riesco più ad evitare. Il peggio forse è ancora più vicino di quello che io stesso creda, ma ancora non sono riuscito davvero ad accettarlo.
Oggi ho provato a iniziare un nuovo percorso qui a Bologna. Ho lavorato tanto tempo perchè si potessero assestare le cose, poi arriva il fine mese, arrivano tutti i pagamenti e le difficoltà eccole tutte, forti, grandi e senza nessuna soluzione immediata di risoluzione. Quando fai le cose, provi ad andare avanti, a cercare di migliorare e ottieni solo dei silenzi dalle altre parti, diventa difficile, ad un certo punto poter continuare a sperare, a credere nel domani. Ti guardi allo specchio e ti chiedi semplicemente perchè, perchè non va mai bene una cosa o non c'è un solo segnale che ti porti verso le cose buone? perchè non solo un po' di fortuna, anche solo piccolo, per poter risolvere le difficoltà e andare avanti?
Perchè non arriva anche solo una piccola telefonata o una mail che ti dica che tutto finalmente ha preso una strada diversa e nella direzione in cui si sperava? è questo che vorrei... anche solo un segnale, se poi c'è da aspettare, amen, lo faccio già più volentieri, ma almeno so in che direzione mi sto muovendo..
Mi sa che devo iniziare a pensare al peggio, a come cercare di vivere nell'ipotesi in cui le cose vadano nella direzione opposta a quella in cui sto cercando di andare ora. Ma accettare questo vuol dire accettare di aver fallito tutto nella vita, di non poter più combinare niente di buono neanche negli anni a venire e questo è fin troppo deludente per chi come me ha 40 anni e ha ancora tutta una vita davanti. 
Ho voglia di sognare. E' troppo sbagliato questo? E' troppo credere che le cose che si fanno non sono quelle errate ma che il percorso può essere corretto se solo vengo aiutato? Tutto sembra li li per crollare. Ogni giorno che passa è un giorno in cui il burrone è più vicino, difficile starci in equilibrio e cercare di guardare altrove o mantenere un equilibrio.
Oggi sono davvero giù. Mi sembra sempre di fare passi indietro anzichè in avanti. Mi vorrei nascondere e soffocare la disperazione che tengo nell'anima attraverso non so neanche io bene cosa. E' tutto qua... attaccato ad un filo, appeso ad un equilibrio instabile che volge al peggio, in un continuo affondare e smettere di sperare. Se la domenica riesco a sognare, il lunedì e il martedì affogano nella perfetta disperazione tutto quanto, cancellando anche l'idea più bella e felice che sono riuscito a costruirmi. Vorrei ma non riesco. Questo è il mantra continuo che sento nell'anima e che mi trovo dentro nel cuore. Vorrei tutto finisse oggi. Si spegnessero le luci della vita e basta. Senza dolore, senza ribalda, senza gloria ma senza ignomia. Tutto così. d'improvviso come un solo singolo applauso...


martedì 1 aprile 2014

Il gatto Tettarello

Quando entró nella mia vita era piccolo piccolo,  stava letteralmente in una mano e aveva delle zampette così piccole da essere quasi microscopiche. Lo vidi che si infilava sotto il divano di casa di mia madre,  con quel suo musetto spaventato e un po stordito. Ancora non capiva dove era finito. Lo presi in mano e me lo appoggiai sul petto accarezzandolo. Inizió a fare e fusa e con delicatezza a Tettare sulla mia maglia che ricordo aver un colore azzurro. Era il mio bimbo, il mio piccolo bimbo,  peloso,  color rosa che entrava nella mia vita.
La prima notte la passó in cucina piangendo e fu la ragione per cui rimasi li con lui finché non si addormentó. E fu la sola notte che passó da solo poiché dal giorno dopo un corridoio dal balcone alla mia stanza rimase sempre aperta, anche nell'inverno più freddo. Non si è mai abituato a stare da solo in una stanza lontano da me. 
A tre mesi cadde dal terzo piano quando lo affidai a mia mamma. Si ruppe una zampetta posteriore ma non ebbe nessun trauma e niente di grave. Lo vidi sofferente in casa, nella sua ciotola a dormire. Si vedeva che non stava bene ma poco alla volta si riprese e ricominció a camminare anche se a saltare non riuscì più a farlo al meglio e per questo non l'ho mai abbandonato su un posto dove potesse saltare e rischiare..
Un giorno lasciai quella casa e andai a convivere con il mio primo moroso.. La prima notte rovinó il porta abiti in legno e velluto. Mi costó una fortuna sistemarlo. Quando comprai casa,  venne con me per la sua terza casa che riconobbe subito come sua dopo poco e che da allora abbiamo sempre condiviso. Non c'è mai stata una porta chiusa per lui. Nessun luogo dove non potesse stare. Ha più vissuto lui in questa casa di me.
E ora, 14 anni dopo il nostro primo incontro, è ancora qui sul mio petto a dormire,  steso,  rilassato e beato. Ancora oggi è sempre nella mia stessa stanza a farmi compagnia. Forse un po più vecchio e più stanco di allora ma rimane un compagno fedele e sincero della mia vita.
Abbiamo cambiato tante case nel tempo. Alcune persone sono entrate nella nostra vita e se ne sono anche andate. Credo che lui se ne sia anche già dimenticate abbondantemente al contrario di me che ne porto ancora le cicatrici. A lui era ed è sempre bastato avermi li vicino a lui ed io ho sempre apprezzato la sua compagnia,  a volte sembrava quasi capire che avessi bisogno di lui in attimi di disperazione.
Ci sono persone importanti nella vita, ma spariscono in fretta dalla vita. Gli animali, il mio peloso bambino invece ha surclassato tutti, rimanendo sempre vicino e presente. Lui è qui. Un colletto di pelliccia affettuosa che si è arrotolato attorno al mio collo. Dorme beato e sereno e io ne sono ben contento. 
So che domani, in un giorno difficile, aprendo la porta di casa lui sarà li ad attendermi sempre..

I piccoli passi

Ho degli sbalzi di umore degni di una donna in gravidanza. Sono partito pessimo in mattinata con un'ansia addosso tremenda per ritrovarmi ora tranquillo,  non dico sereno, ma decisamente meglio del risveglio. Sarà il fare le cose, sta farmi fisicamente e avere modo di distrarmi che mi aiuta e forse questa dovrebbe essere l'idea generale per mettermi a fare qualcosa a livello fisico ora che tutto sommato i miei Mali sembrano essere cosa lontana. Ma devo incastrare tutto e soprattutto farmi venire decisamente voglia di ritornare a far sport che si tradurrebbe poi nell'andare a correre all'ippodromo non potendo permettermi altro.. Ed è un po un obbligo che mi devo dare per me stesso e rimettere in costruzione il mio spirito e il mio corpo.
Mi sono ripromesso tempo fa la politica dei piccoli passi ovvero, dopo un periodo di sostanziale abbandono su tutto, mettermi ogni giorno a fare qualcosa, che sia riordinare un pezzo di casa, fare delle pulizie, mettere a lavare del vestiario, sistemare la roba del gatto ecc.. L'importante è non abbandonare il percorso e mettersi nella volontà di fare e di non arrendermi anche se il momento continua ad essere estremamente difficoltoso e molto lungi dall'essere risolto. Sto cercando di fare il meglio che posso,  facendo la mia strada e cercando di risollevare tutto quanto è andato male nei tempi passati. Ma ci vuole anche quel pizzico di fortuna che al momento langue decisamente... Sperare nel domani, darsi da fare, combattere ogni giorno. Io ci provo ma se il destino è contrario o troppo ritardatario allora ogni mio passo sarà decisamente troppo inutile. 

Risveglio

Ansia.. Ansia.. Terribile ansia.. 
Anche senza apparenti motivi vi sono giorni in cui alla mattina assale direttamente ,, diventando la prima compagna della giornata. Una compagnia di certo non affatto desiderabile e mai benvenuta. E alla mattina è davvero difficile alzarsi e rimettersi in moto con un tal sentimento. Avrei davvero voluto non muovermi da dove ero e spegnere completamente il cervello,  ritornando ai miei viaggi notturni decisamente più svaganti e rilassanti.
La notte dormiente è davvero un rifugio beato dove andare a vivere. Sogni in cui rifugiarsi,  una vita apparente, creata dal mio cervello dove tutto ha ritmi e modalità di essere decisamente diversi da quelli reali. Stanotte per esempio vivevo in una specie di college americano con un sacco di amici e ci si divertiva e nascevano amori insperati. Una vita decisamente godereccia,  in buona parte ricalcante proprio quel modello irreale dei film americani. Ma tanto finta era quella vita tanto invero il fatto di essere un sogno in cui rifugiarsi. 
Però non avrei voluto svegliarmi per niente. I soli momenti belli della mia vita appaiono così quelli non vissuti,, quelli che non esistono e non si può certo sperare di andare avanti così.. 
E mentre il fantasioso galoppa nel bello, il reale concentra a breve problemi che ancora non so come affrontare o almeno dilazionare. Le risposte non arrivano,  non riesco a farle arrivare come vorrei e questo mi spaventa sempre più alimentando quell'ansia che appunto non mi abbandona al risveglio.
Ci sono buone e cattive giornate. Oggi non mi appare tra le prime