lunedì 31 marzo 2014

Passato e futuro. Con rivincita

 Vorrei credere nella vita e nelle sue opportunità. Credere che ogni cosa troverà un suo equilibrio e una sua strada e che tutto sarà di nuovo ordinato. Ogni straveda prenderà il suo percorso e si ordinerà nella maniera corretta. Ma oggi tutto appare davvero difficile e sempre più preoccupante. Tutto deve avere un suo senso e un suo ordine. Io vorrei iniziare a sperare e riorganizzare la mia vita in una ottica di speranza e di sostenibilità. Ogni giorno che passa aprile appare sempre più difficile. Avrei bisogno di un miracolo che però non arriva. Le cattive notizie viaggiano ad un ritmo doppi o rispetto alle buone che sono decisamente molto più le te. Le previsioni di uscire son decisamente  più rapide di quelle delle entrate che sono molto le te...
Oggi ho affrontato un pezzo del mio passato lavorativo recente e mi è piaciuto vedere che qualcuno ritiene che sia ancora indispensabile per fare le cose. E questo da soddisfazione anche se non porterà a nessun guadagno a breve termine. È bello però veder che certe cose si sono fermate senza di me è questo mi inorgoglisce. Chi mi voleva buttare fuori non ci è riuscito e questo a mio parere è già buono. Il futuro poi regalerà le vere risposte. Il resto poco conta. Il passato è andato e per quanto mi riguarda è molto più lontano di quello che è. Gli ultimi due mesi hanno cambiato tanto nella mia vita mettendo da parte un pezzo della mia vita che comunque. È stato importante. Ma il passato è tale e nulla di più. Non voglio neanche lontanamente pensare di ributtarmici dentro. Spero che certe cose non vadano sulla strada indicata ma prendano il loro autonomo percorso.
Io domani voglio chiudere un paragrafo negativo della mia vita e da mercoledì ricominciare a costruire, inventare e fare. Nelle sue immense difficoltà,  il mese che domani inizia vorrei fosse anche una opportunità a non solo una difficoltà. Tutto qua. Il resto verrà per come verrà. Io voglio scommettere sul futuro e su me stesso, anche perché voglio realizzare il mio viaggio sogno fatto ieri. Il futuro è in chi ci crede. E io voglio fare .:.
E voglio anche un nuovo amore in cui affogare..

Montagne russe

L'effetto complessivo del buono del fine settimana è svanito con l'arrivo del mattino di lunedì. È il solo arrivo dell'alba cinguettante dell'inizio settimana per dimenticare quanto fosse buono il senso dell'aria placida della domenica. Il solo fatto di poter fantasticare un po è stato piacevole, rilassante,  rasserenante. Vivere senza problemi è qualcosa di straordinario e di così unico negli ultimi tempi. Vorrei un fine settimana lungo,  di tanti giorni dove il telefono non suona per ricordare le difficoltà che devono essere vissuto giorno per giorno. Io non sto al meglio al lunedì e martedì che per me sono i giorni peggiori in cui ogni cosa sembra esser al peggio.
Stamattina andando a Bologna in auto, ho respirato un po l'aria della primavera viaggiando sulla strada normale in mezzo ai campi e finalmente toccare, immaginato e goduto i colori della nuova stagione. Vedere i campi in verde e giallo o gli alberi in bianco e rosa. È sempre un bel vedere e da un certo lato,  riesce a dare sempre un sentimento di benessere: in fondo è primavera,  il sole scalda e l'anima ne risente sempre positivamente. Ho provato anche gioia.. Quasi davvero non ci fossero problemi da vivere in questo tempo.
Aprile sarà davvero un mese molto complicato e difficile. Se sopravvivo a questo sarà tutto più chiaro, qualunque sia il percorso che si andrà a fare. Ovviamente mi auguro che tutto prenda la piega migliore, nel senso che vada come io mi spero,  nell'ottica di un piano di rilancio generale della mia vita. Se così non sarà,  la quantità di guai in cui mi troverò saranno davvero ingestibili.
Vedremo come va.. Saranno montagne russe..

domenica 30 marzo 2014

Fantasia e immaginazione

Mentre un malinconico film viaggia di sottofondo in televisione, mi sono attaccato al computer, scaricato una carta geografica e tracciato un itinerario di un viaggio che già volevo fare l'anno scorso.
Un viaggio partente da Barcellona in direzione Bilbao, Biarritz, Tolosa e poi ridiscesa a BCN tra il Rossiglione e la Costa Brava. 
1500 km circa di percorso, fatto tutto con un noleggio di auto, dopo aver attraversato il mediterraneo con l'areo da Bologna. Una vacanza in solitaria, perchè non credo troverei mai nessuno che venga con me e forse io stesso ho voglia di farmelo da solo, di viaggiare un po' per i fatti miei. 
Per ora rimane solo un viaggio immaginario, finchè anche un solo denaro verrà nelle mie tasche, tutto questo rimarrà nelle immagini viste via internet e nelle emozioni che la musica attuale di fondo mi sta accompagnando. Un viaggio di sole, di mare, di posti e culture diverse, alla ricerca di angoli diversi, sperduti, particolari, da imprimere nella memoria e basta, nella speranza di lasciare, una volta terminato, tutta la mia ansia laggiù, riempiendo il cuore di emozioni nuove, positive, piacevoli e sincere. Si.. tornare a vivere la vita, un po' come era una volta, senza esagerare, senza fare troppi sforzi e spendere troppo, anche solo accompagnandomi da una tenda e basta, e vivere quello che viene, giorno dopo giorno, immortalando in una anima avida di emozioni e sentimenti, nuovi ricordi piacevoli e tornare a casa scaricando su FB un album di foto diverse, nuove, colorate, vive e consegnando alla memoria delle mie emozioni, ricordi di inestimabile bellezza. 
Alle volte anche solo l'azzurro del mare, il ricordo di un momento, il sapore di un cibo, le parole di uno sconosciuto, il tentativo maldestro di comunicare in una lingue differente, possono consegnare ricordi belli, piacevoli, emozioni, sensazioni che si ritenevano perse e dimenticate.
Ho solo voglia di questo, di vivere. Di tornare ad emozionarmi come vorrei tanto, anche solo per un viaggio, anche guardando un tramonto sul mare o guardare un monumento o una chiesa e perchè no, magari nel sorriso di un ragazzo sconosciuto, incontrato lungo il percorso e dove si è trovato ad un bancone di un bar a bere un drink. E forse qualche messaggio scambiato poi, o delle mail, o dei post lasciati in giro solo per segnalare al mondo dove sono e che faccio.
Ma non stare più qui, smettere di vivere solo problemi, incubi, tristezze. sono stanco solo tanto stanco di tutto questo e mi è piaciuto poter immaginare un qualcosa che è solo nella mia testa in qualcosa di più reale e concreto. Mi basterebbe anche solo questo, anche solo sapere che posso farlo, che tutto quello che oggi è un tratto rosso su una carta stampata da Google, domani diventerà un fatto reale, concreto, un insieme di momenti diversi e inestimabili.
Viaggiare è come rinascere. E ricominciare un mondo di vivere, di essere, di rimettere in ordine le cose dentro di me, nella mia anima e sentire quella pace, che solo un anno fa mi regalò un parco a Barcellona. Sembra che solo la terra di Spagna sappia darmi delle buone emozioni al momento e questo lo trovo un modo per cambiare e per aggrapparmi a qualcosa che non può e non deve morire mai dentro di me. Già il solo fatto di essermi messo a stampare un itinerario, a contarne i chilometri, è già un piccolo passo in avanti verso il credere in qualcosa. La mia isola, piccola isola interiore che non deve affondare mai...
Sarà il sole di oggi e la calma tipica del fine settimana che mi rassicura. so benissimo che domani tanti buoni principi, tante belle cose immaginate spariranno per rifare spazio alla tristezza del quotidiano. Ma oggi mi piace che sia così, mi piace credere che l'impossibile sia possibile e che ciò che si sogna un giorno sarà di nuovo realtà davanti al mio sguardo, nella fiducia e nella serenità di un bel pianto liberatorio, uno di quelli che fai solo per stare bene, perchè stai bene, perchè senti dentro di te che il peggio è passato, che si, ci saranno ancora problemi, ma che saranno risolvibili, gestibili di nuovo e che tutto questo cambierà per sempre la bruttezza del momento attuale. E per una volta tanto, piangere, appunto, sarà qualcosa di bello, di piacevole, di diverso dallo stato in cui mi sento oggi.
Amo sentirmi sereno, amo queste giornate di benessere, pur sapendo di avere delle tempeste da vivere ancora davanti, appaiono ancora giornate di serenità e di tranquillità che nessuno può togliermi. E vada così. Non sarà ancora la mia primavera, perchè al momento sembra nascere irrazionalmente solo dentro di me senza nessun pressupposto concreto nel reale, ma va bene così. Se inizio in un qualche modo a costruire delle piccole cose, a fare i miei piccoli passi quotidiani verso un benessere interiore allora forse, riuscirò poi a portarlo anche fuori di me.
E se gli altri non mi capiscono, non mi comprendono o forse se io stesso ho ancora bisogno di rendermi ancora una persona decente e piacevole, non mi importa. La strisciante depressione che ho dentro la voglio distruggere. Vorrei che questo fosse un anno di svolta, di cambiamento, di diversità dal passato del 2012-13.
Tutto il mondo che è stato, è andato. Pensare di riviverlo anche solo per qualche ora domani pomeriggio, mi disgusta. Lo faccio solo perchè devo, ma non lo vorrei. sono passati solo quasi due mesi dalla sua fine, ma mi sembra passata già una vita intera. E questo lo ritengo un senso positivo. E' cambiata così tanto la mia vita che il ricordo di ciò che ho lasciato sembra solo un pezzo grigio di una giornata d'inverno. Io ora ho bisogno di un sole estivo e di bellezza e piacevolezza. Il resto lo costruirò giorno per giorno...
(San Juan de Gatztelugatxe.. esiste ed è uscito da un mio sogno notturno...)

Sperandoci

Ultima domenica del mese. Arrivo dell'ora legale e fuori c'è un bel sole. Per me è ancora marzo e attendo la fine di questo mese per mettere il naso fuori di casa. Non sono ancora pronto ad affrontare una vita normale dal momento che le migliaia di pensieri che ho sono ancora tutti li ad aspettarmi al varco pronti ad aggredirmi. Mi auguro solo che aprile inizi a muovere un po le cose. Spero nel verso giusto almeno stavolta proprio per poter iniziare ad affrontare e vivere meglio tutto e anche personalmente rimettere in ordine persino la quotidianità della mia vita. Sperar un po forse non fa male e può essere un inizio del combattimento dell'ansia che mi assale costantemente. Sono così stanco di tutto questo e non vedo l'ora di metterci una pietra sopra,  qualsiasi sarà la soluzione che ne viene fuori. È tempo di cambiare, di rinnovarsi e in un qualche modo andare oltre. O è ciò che mi auguro poiché l'alternativa sarà molto dolorosa ma non ci voglio pensare..
Ieri sera sono uscito con gli amici. Anche se nella sua routine,  uscire e vivere un momento di svago è stato comodo e utile. Il fisico ancora fa fatica a starmi dietro con le intenzioni ma almeno sento che il risanamento prende la sua via. Ma era la testa che necessitava di essere "rimbambita" chiudendo gli occhi e ballando sulla pista sorridendo al nulla. Guardare un po la gente attorno, commentandola e giocandoci un po. Lasciare il nero dell'anima da parte e dimenticare le cose brutte che non sempre devono avere il sopravvento.
Nel mio cuore lo so,  nonostante lo strisciante stato di malessere che ho dentro, voglio combattere e cercare di risollevare me stesso. Certo.. Avrei bisogno di altre conferme e sperare almeno in un piccolo segno di fortuna, per riuscire a tenere botta al momento difficile. Ho voglia di risollevare i dalle mie ceneri, di ricominciare a costruire quei passi necessari per rimettere tutto in ordine. Ne ho voglia e ne ho davvero bisogno. Stanco dell'ansia, dei  problemi, delle angosce che arrivano al mattino al risveglio. È così brutto vivere male, soprattutto se negli ultimi tre anni è stato perdere di tutto giorno dopo giorno, fino ad arrivare ad oggi, quando sembra tutto disperatamente a terra. Voglio ricominciare, chiedo al destino di starmi vicino in questo percorso, in questo tentativo di un nuovo viaggio di una vita diversa. Si.. Serve la volontà. E quella ce l'ho. Ma anche un po' di fortuna e quella deve arrivare di suo.. Poi,  so che un giorno dopo l'altro io stesso cambierò e ritroverò sempre più fiducia in me e nelle mie cose. Un passo alla volta potrò e vorrò farcela se solo..

sabato 29 marzo 2014

Troppe parole inutili

Alle volte credo che bisognerebbe essere cattivi,  cioè smettere di preoccuparsi degli altri e andare avanti per la propria strada. Smettere di cercare di fare il bene degli altri o cercare di fare qualcosa di buono. Il pensiero che ho sempre avuto è di andare incontro agli altri, che fossero molto vicini oppure gente nuova o cose di lavoro. Ma se escludo davvero pochissime persone che si contano sulle dita di una mano,  il resto delle volte le potrei dire fregature. Insomma,  le persone dicono cose, ne pensano delle altre e si comportano in maniera ancora più differente. E alla fine sei solo fregato,  proprio perché c'è un senso di egoismo diffuso che premia solo chi pensa a se stesso. Ecco la veritá.. Ognuno pensa a se stesso e racconta cose solo per alleggerire la pillola. Ma poi la fregatura è sempre dietro all'angolo. Una volta mi dissi che se non pensavo io a me stesso chi ci avrebbe mai pensato? E questa è la sacrosanta verità,  nel senso che non ci sarà mai davvero qualcuno che si occuperà almeno in parte di me o dei miei interessi. Rimango da solo a difendere ciò che sono e ciò che vorrei..
Alle volte vorrei mandare a fan**** tutto e tutti,  fregarmene pure io di tutti e pensare solo ai miei interessi, con un cinico e freddo calcolare le opportunità come fanno gli altri. Quanto io sia deluso dalle persone e dai fatti è palese e maturato da molto tempo. Ecco perché la voglia di cambiare tutto e fare una vita lontano da qui è intensa.
Ho già raccontato come trovo vecchio e moribondo il mondo di Ferrara,  con la staticità del suo passato e dei suoi ricordi fossilizzati. Ho voglia di buttare via tutto quanto,  ritrovandomi in strade che non mi ricordano più nessuno e non vedere più persone che non mi danno soddisfazioni. Non che non ci tenga ai miei amici, anzi al contrario, nella mia vita ci sono cose buone ma quando tutto il resto diventa marcio,  allora ti accorgi che forse avrebbe più senso cambiare tutto e ricominciare piuttosto che continuare su percorsi che paiono non portare da nessuna parte. Per me ferrara è così morta nel mio essere da non poter risuscitare più. 
E sto iniziando a detestare molte cose e persone,  sia presenti che passati, forse perché sto diventando intollerante agli insuccessi o all'immobilità della vita e degli altri. Persino persone del mio passato molto importanti che hanno una profonda ipocrisia tra il dire e il fare. E per quanto siano state importanti, sto iniziando a detestare e scaricare su loro e sulla visione malsana che hanno del passato, tutto il disprezzo che ho per il presente. Delle persone nuove poi non parliamone. Almeno quelle, dopo un iniziale delusione, metterle da parte è molto facile,  proprio perché nuove e poco significative emotivamente o nel vissuto,  spariranno nel silenzio da dove sono venute. Almeno su queste,  la pulizia diventa facile. A dir il vero anche su chi è passato e tale è rimasto. 
Sarò diventato intollerante ed esigente, ma sono stanco di vivere speranze o pensieri su persone sbagliate e fuggitive. Meglio concentrarsi su persone che possono darmi qualcosa di profondo e vero. Se devo procedere su superficialità, almeno evito di impegnarmi a conoscere. Per una scopata mordi e fuggi non ho bisogno di saper neanche un nome. Mi basta un corpo e basta. Meno problemi meno impegno.
E per l'amore.. Beh,  tutto molto diverso. Ma qui, un colpo di fortuna iniziale servirebbe.. E forse un po' più di realtà e coraggio.. 
Al diavolo le ipocrisie e perditempo

Sabato, sogni, speranze

Quando arriva il sabato il mio cervello riesce a spegnere parte dei pensieri. E dorme quasi beatamente e riesce persino a sognare. E stanotte sono stati i sogni,  diversi,  strani di cui parte non li ricordo.. 
So che viaggiavo,  che era estate e che ero lontano da qui,  in una sorta di vacanza con gente che non conosco. Quando sogno, il viaggio è il più frequente. Credo sia banale il suo significato. È la voglia inesorabile di cambiare, di ridisegnare la mia vita in ogni suo aspetto e renderla diversa,  piacevole. Credo sia pure questo fisiologico e sperabile. A volte sogno anche i miei ex. Anche stanotte ho sognato l'ultimo ma non era un bel sogno perché ricordo che mi lasciava e che ci stavo malissimo, ero disperato e profondamente afflitto.. Un ricordo emotivo doloroso intenso. Anche questo è il ricordo di emozioni che a livello di conscio evidentemente è andato disperso. Le emozioni personali ed affettive sono così lontane dal mio presente.
La settimana che si è chiusa è stata pesante. Piena di ostacoli lavorativi eri problemi al momento non sostenibili. In certi momenti lo stress emotivo è stato così intenso da non farmi dormire o farmi quasi precipitare sull'orlo della crisi di ansia. Ma almeno questa è andata. Ci saranno altri guai nei prossimi tempi ma ci penserò al momento debito. Ora vorrei godermi questi  due giorni di relax e basta. Al sabato ho il rifiuto del mondo del lavoro. È il mio giorno di anima pulita in cui affondare.
Oggi si cambierà anche l'orario. Sarà il segno effettivo della primavera.. Vorrei poter pensare che inizierà la stagione marittima,  che ci sarà il tempo del mare,  per svagarsi,  ma niente.. E senza mare il senso della primavera finirà nel dimenticatoio. Sarà un anno molto complicato lo so. Ma spero,  vorrei, mi auguro, sia davvero l'ultimo di un lungo periodo di crisi. Ho bisogno di sogni, sogni veri da realizzare..
Buon sabato a tutti

venerdì 28 marzo 2014

È proprio venerdì!

Sole oggi. Splendente e rincuorante come deve essere in primavera. Sarà l'aria del venerdì che chiude una pessima settimana che rende tutto più allegro e solare.. Vivo.. Quasi piacevole.
Sono le giornate in cui per nessuna ragione in particolare ti si riavviava la speranza, e guardare al domani assume un tono diverso.. Eh si è proprio aria da venerdì ...
Sentire il sole sulla pelle è una delle sensazioni più piacevoli della vita, soprattutto alla fine dell'inverno,  quando finalmente affacciandoti al balcone hai quella forte e vibrante sensazione del cambio di stagione, di quel clima diverso,  non più grigio che ti prende. Chiudi gli occhi e hai solo il sole addosso vivo, nel silenzio magari di un prato verde dove stenderti e di una calma esistenziale attorno. E provi emozioni piacevoli,  vive,  positive,  che avevi dimenticato da chissà quanto tempo. E torni a credere in te stesso, nel futuro, nei sogni e nella volontà di rinnovare,  sperare e scommettere. La vita che ti rinasce attorno è una esplosione di gioia,  di nuova linfa per l'anima. E vorrei che fosse davvero così, intensamente così e portasse con se l'ottimismo di tutta una vita che cambia si rinnova e finalmente migliora. Ho così tanta voglia di primavera esistenziale in me che non so neanche io quanto sia importante.
È proprio venerdì! 

giovedì 27 marzo 2014

Viaggiare..

Il sogno di Barcellona rimane vivo nel mio cuore,  quasi la meta ideale di un viaggio di una intera vita. Ho sempre desiderato che sulla mia biografia scrivessero nato a Ferrara morto a Barcellona (il più tardi possibile).
Nei grigiori di un ritornato inverno padano, il ricordo della spiaggia piena a barcelloneta a metà ottobre è qualcosa di esaltante, di così profondamente rincuorante. Mi manca un posto da visitare la,  che me lo consiglió la ragazza da cui avevo affittato casa.. Il giardino dell'università,  che lei trovava molto bello e rinvigorente. Non ho fatto in tempo ad entrarci visto che nel fine settimana era chiuso.. Ma spero di tornare ad avere l'occasione..
Ho sempre invidiato il ragazzo che mi raccontava che in pausa pranzo andava in spiaggia e quei loro ritmi di vita così sfasati in avanti che per me erano decisamente più sostenibili.. O la colazione alle 11 di mattina al "caffè di Francesco".. Lo so molto tipicamente italiano ma per svariati motivi,  primo il nome,  mi attrasse subito anche per quel suo caffè molto buono.. Cosa che in verità ho trovato un po ovunque li in città ..
Mi manca il parco della marbella dove ho visto due ragazze col loro figlio,  una famiglia alternativa almeno qui in Italia ma la decisamente normale e che non detesta scalpore.. Ci sono paesi che sanno cosa sia la civiltà..
Ho amato Bcn perché era viva,  sociale e aperta. La gente sorridente anche in fila fuori dall'agenzia interinale a cercare il lavoro che non c'è o cordiale a ricordarti che hai lo zaino aperto mentre giri per strada.
Il sole lo hanno nel cuore, nell'anima, nella loro stessa vita. Nella cultura.
Mi manca.. Io vorrei tanto tornarci presto..

Dormire

Ho dormito stanotte. Credo di essere crollato dalla stanchezza prestissimo ieri sera, forse già verso le 20. Un sonno profondissimo,  fatto di sogni strani che non ricordo ma che so di aver fatto. Una gran dormita finalmente,  così utile ed indispensabile. 
Ieri in fondo è stata una di quelle giornate che io definisco " normale" ovvero con lavori da fare ma senza lo stress di problemi nuovi che si accendevano. E trovo questo semplicemente buono, tanto da arrivare a sera senza ansia eccessiva e senza problemi nella testa a cui degenerare troppi ragionamenti inutili. 
È stato un giorno di lavoro fisico. Si è finito di smontare tutto l'interno di uno dei miei negozi in chiusura. Solo lavoro manuale insieme a mio padre per "demolire" tutto ciò che dovrà essere portato via ed accantonato in un qualche angolo in attesa di venderlo o di riutilzzarlo. 
Non vedo l'ora di restituire le chiavi ai proprietari e metter la parola fine su quella esperienza. È stata solo deludente e molto costosa, nonché generante di ansie e problemi. Un buco nell'acqua che se avessi dato retta alla mia razionalità un anno fa non sarebbe mai stato aperto nonostante lo avessi già realizzato e preparato. Ci ho provato ed è andato male,  sarà perché il periodo era dei peggiori per farlo. Ma imprevedibile anche quello.
Così è andata. Ora mi attende il trasloco di tutto e regolare i conti con i proprietari, momento più arduo di tutto. 
Chiudere un negozio non è facile ne piacevole. Persone da mettere casa,  spese da fare, lavori di sistemazione. Cose,  tante che sai non portano a nulla. È vedere la fine di una esperienza da un lato ma poi sai che saranno costi e problemi in meno da risolvere. Vediamola in prospettiva ecco.. Meno  rogne,  più opportunità per altro. Così va la vita insomma, da qualcosa di cattivo che finisce forse ci saranno più opportunità per il buono.. È un vago accenno di ottimismo a cui non sono abituato.
Oggi sarà un giorno difficile già lo so. Ma va affrontato anche lui. Non ho voglia di trascinare troppo le cose e troppo a lungo. Spero di non uscirne troppo acciaccato. E poi finalmente domani sarà venerdì e potrò di nuovo rilassare il cervello. Questa settimana nata malissimo sta arrivando al suo termine. Chissà che altro regalerà prima di finire. Poi sarà aprile,  il mio mese. Il primo di un anno senza campeggio e senza mare. 
Ma questo sarà altro da affrontare..

mercoledì 26 marzo 2014

Non svegliato

Non posso dire di essermi appena svegliato poiché non ho proprio dormito nulla stanotte. L'ansia, la paura, i mille pensieri hanno preso il sopravvento su tutto, relegando la mia stanchezza in un angolo, sconfitta.
E si che sono oggettivamente molto stanco. La mia testa ha un disperato bisogno di spegnersi e di lasciare che si svaghi con altre cose,  che rivolga la sua attenzione a cose meno impegnative.
Ma i famosi incendi che si accendono non sempre si riesce a spegnerli e rischiano di bruciare tutto quanto. Sono davvero spaventato per tutta la situazione in cui mi trovo e inizio a credere che ormai gli aspetti della salute non siano altro che un riflesso del mio stare profondamente male interiormente. Ma ho paura di non farcela. Me sento così tanto a un passo dalla fine, da un crollo totale di tutto il mio mondo, ormai arrancante e molto sofferente. Ho paura di perdere tutto, avendo giocato tutto su questo. La difficoltà del momento è talmente grande da essere quasi insostenibile e soluzioni alternative, positive, al momento sono lontane e per niente certe. La mia vita al momento è un dramma e non posso neanche continuare ad andare avanti con questo profondo stato di ansia che di giorno in giorno peggiora. Non si può vivere pensando di arrancare, di trovarsi sempre nella situazione di dover giustificare tutto a tutti e sperare nella pietà altrui. Mi sento così male a doverlo fare,  a sentirmi così in balia degli eventi e dover attendere soluzioni che forse neanche arriveranno. E tutto ciò mi distrugge dentro, giorno dopo giorno, facendo di me il cadavere di ciò che ero. La vita non deve essere così.. Non può esserlo..

martedì 25 marzo 2014

É solo martedì

Ciò che mi dicono più spesso é di pensare positivo,  perché in questo modo le cose andranno meglio. Ok... Ci ho provato. Ieri mattina mi sono svegliato con l'idea di una settimana positiva,  in cui le cose sarebbero andate meglio. Non lo avessi mai fatto.. Sono due giorni in cui arrivano solo brutte notizie e nuovi problemi da risolvere,  in una situazione già di per se complicata.. Arrivano solo cattive notizie e problemi che non so risolvere.. Mentre le soluzioni e le buone notizie finiscono nel dimenticatoio. È appunto, siamo solo a martedì e l'elenco delle cose che non vanno si è già fatto abbastanza lungo da rovinare in maniera irreversibile il mio umore. Oggi per la prima volta da tanto tempo ho rischiato una crisi d'ansia. Qualcosa che non vivevo da tanto tempo. Per mia fortuna ho ben addomesticato la situazione. Però confesso di essere arrivato a casa. Per cena comprando una bottiglia di vino bianco e di essermela bevuta tutta. Ho bisogno che la mia testa smetta di pensare. Così ora mi ritrovo sul divano col gatto e in uno stato di alterazione da alcol. Spero mi aiuti a dormire e mi faccia stare bene. 
È solo martedì. Sono brillo e la sola cosa bella è il gatto che ronfa sulla mia pancia. La vita fa sempre più schifo

lunedì 24 marzo 2014

Senza notte

La settimana non è iniziata bene. Ieri mattina mi ero svegliato col pensiero che potesse essere tranquilla per una volta tanto ma poi già è bastato ritirare gli esami per verificare che non era così. Non erano come avrei voluto fossero e così ricomincio con il calvario di attendere risposte definitive che non so quando arriveranno. Pare che i medici dicano solo "non lo so" di fronte agli esiti che si guardano. Solo che queste incertezze si riverberano drammaticamente sulla quotidianità che va avanti.
Ho passato la giornata a spegnere incendi. In senso metaforico ovviamente. Gli incendi non sono altro che piccoli o grandi problemi che un giorno si aprono e che devono essere risolti. Ormai è un proseguire costantemente così, come se fosse la normalità dover solo risolvere problemi. Ma così ci si indebolisce e basta, senza passare tempo a costruire nuovi percorsi. Vivere così, lo ribadisco, è davvero difficile proprio perché non lascia spazio alle speranze, alla voglia di costruire qualcosa di nuovo. 
Poi arriva la sera,  la notte.. E sei li steso sul divano a guardare la tv,  perché  tanto non riesci ad addormentarti. Provi a metterti in silenzio, a rilassarti,  ma poi arrivano solo i problemi,  i pensieri, le ansie e non riesci proprio ad addormentarti. Il silenzio in certi momenti,  diventa un'arma deleteria di tortura. E così dopo ore davanti ad inutili programmi tv finalmente il cervello decide di spegnersi e per un po dorme. Notte breve senza sogni. Quando ti risvegli ti accorgi che sono passare due o tre ore e non sei affatto riposato. I pensieri ritornato e neanche la stupidità televisiva riesce a spegnerli. Ti senti solo stanco con una gran voglia di dormire, dormire e solo dormire.. E non ci si riesce. L'orologio avanza e poco alla volta si avvicina il momento in cui suonerà la sveglia...
E ora attendo di dovermi davvero alzare, sperando la sera arrivi di nuovo e presto. Sperando vada meglio e si dorma. Intanto in mezzo c'è una intera giornata da vivere. Altri incendi da spegnere e nuovi pensieri che arriveranno. Vorrei essere ottimista, ma ieri,  il solo pensarlo ha portato a risultati devastanti..

Memorie dell'infinito

Scrivendomi con un'amica a proposito di questo blog,  mi sono ricordato di come ne tenni un altro su un diverso sito in un lontano 2006-7. Era un altro mondo virtuale quello.. FB era qualcosa di raro,  poco usato e si usavano siti per conoscere gente che ora sono estinti. 
Proprio su uno di questi,  dove mettevo foto,  mie descrizioni, e tutto il necessario per socializzare,  quasi per gioco,  ho iniziato a scrivere ,  raccontando sentimenti ed emozioni mie, legate al momento o a quello che mi era successo. Per me era un modo di condividere emozioni ma anche di buttare fuori quello che avevo dentro. Nei momenti peggiori era lo sfogo ideale per non sentire solo dolore nell'anima.
Ricordo che un giorno un giovane ragazzetto commentó scrivendo che gli piaceva ciò che raccontavo e come lo raccontavo. Guardai il suo profilo. Aveva messo una foto del suo viso in cui appariva un po' serio ma sereno. Ed era un gran bel viso.. Uno di quegli sguardi che ti colpiscono subito, che ti illudono, che vorresti fosse tuo..
Gli ho scritto,  ringraziandolo del commento. Gli ho chiesto alcune cose su di lui e così, nel piccolo,  con quattro chiacchiere,  ho iniziato a conoscerlo.
Ci siamo scambiati migliaia di messaggi così, giorno dopo giorno. Cose belle,  cose tristi e un qualche modo quel blog inizió a rappresentare lo stimolo per condividere emozioni con lui. Gli chiesi delle altre foto un giorno. Avevo paura che,  come spesso accade,  uno mette la foto migliore per poi rivelarsi decisamente peggiore o semplicemente usare quelle finte di altri.. Ma le foto che arrivarono confermarono che era lui.. Sempre con quel viso dolce e a tratti sorridente che tanto mi piaceva.. Disperso persino in una mega foto di gruppo in una festa di laurea.. Lui era lui, era vero!

Quanto triste fu scoprire che aveva già un moroso da tanto tempo. Fu una batosta per la mia anima che aveva sognato fino a quel giorno. E misi da parte le speranze, i sogni per tornare a vivere quel ragazzo virtuale che tale sarebbe rimasto. E tornai ad esser libero di dire tutto ciò che pensavo, non più preoccupato di apparire meno interessante di ciò che volevo apparire. Io fui io con lui e solo io. 
E passammo a messenger.. Un altro arcaico strumento di allora. Pomeriggi interi a scriverci, raccontarci tutto e di tutti.. Io dall'ufficio dove abbandonavo il lavoro e lui da casa dove abbandonava lo studio.. Parole, tante parole, così tante da diventare fiumi che si perdevano in oceani immensi fino a trasformarsi in droga da voler consumare giorno per giorno, felice di condividere quel momento.. E nonostante tutto ne ero così contento perché lo sentivo mio, anche se non lo era..
Passarono mesi così.. Poi in un caldo giorno di giugno mi promise di farsi vedere. Venne a Ferrara in auto. Il nostro primo sguardo fu davanti al parcheggio della chiesa di via Bologna,  lui seduto al volante io emozionato sulla mia bici. Il suo sguardo era ancora più bello,  più solare,  più dolce che nelle foto. Sorrise e gli dissi di seguirmi. 
Me ne ero già innamorato, e già lo sapevo bene che sarebbe stato qualcosa di unico.. 
Ma questa è tutta un'altra storia..:

Nuova settimana

Ed eccoci qua al lunedì mattina. Situazione tipica all'italiana: coda all'asl a ritirare degli esiti di esami. Seduto - fortunatamente - attendo in una coda che le lentamente si forma e si ingrossa soltanto. Nessuno in giro che apparentemente lavori e solo rumore di chiacchiere di persone che si raccontano i rispettivi problemi. Perché in fondo godiamo ad avere problemi soprattutto per raccontarlo agli altri. E io non mi esonero da questo. Non lo faccio raccontandolo al vicino di sedia solo per motivi di timidezza esistenziale ma mi sfogo come ben si vede, attraverso la rete virtuale. In fondo appare più facile così. Come un po tutti gli strumenti virtuali che regalano una sfrontatezza che il reale non regala.
E ammetto di essere un po' nervoso e allo stesso tempo curioso di vedere come andrà questo giro,  con quasi un mezzo pensiero che anche stavolta mi diranno che non ho nulla.. È la cosa a questo punto mi preoccuperebbe parecchio.. Dal momento che star male per niente non è per niente confortante.
E così attendo. Se le attese le ho sempre detestate in vita mia, con gli anni ho imparato ad acquisire quella dose di pazienza necessaria per affrontare queste cose e la vita in generale. Anche se poi si vorrebbe avere tutto e in fretta.. Ma amen si deve fare così.. 
E ora riprendo la mia corsa allo sportello.. A dopo per il seguito..

domenica 23 marzo 2014

Caro mio,

Fuori si è alzato un forte vento che agita tutto. Sento persino suonare un allarme d'auto in lontananza.. Piove tanto. Intensamente. E tutto ha preso un'energia qui intorno,  con quella virulenza tipica di questa stagione. Ho spento la tv e ascolto il tremito della natura che si agita,  proprio perché lo trovo vivo,  esaltante. Vorrei poter uscire e mettermici in mezzo,  sentire tutta la forza vibrante del vento e della pioggia sul viso e poi urlargli contro,  gridare a tutta voce e poi piangere,  come se potesse bastare x cacciare via tutto e svuotare la mia anima di tutto il peggio che ho dentro,  quell'ansia che mi attanaglia da mesi e non mi fa più dormire la notte.. Via tutto,  in un sol colpo,  in un solo istante sperando che la tormenta se la porti lontana con sè e per sempre e domani,  con un nuovo sole,  tutto tornasse ad essere tranquillo e normale..
Vorrei poterti scrivere che sto bene,  che sono felice.. Ma non è così. Vorrei poterti dire che non ho passato buona parte del mio tempo a giocare su internet,  nelle varie chat nella speranza di trovare qualcuno che corrisponda un mio interesse.. Vorrei poterti dire che domani sarà un giorno qualunque ma non e così perché la mia testa inizierà già stanotte a navigare nelle sue ansie e nelle sue preoccupazioni,  in un mare che non fa certo bene alla mia salute. Vorrei dirti che non penso, alle volte, guardandomi allo specchio,  che mi vedo vecchio. Posso fingere finché voglio ma i capelli grigi ci sono, persino i peli che rado via dalla barba nascondono del deludente bianco che non mi piace. E mi vedo fisicamente distrutto,  magro, rovinato dal fermo per i vari malanni e per l'assenza di soldi che mi ha sempre impedito di ritornare in palestra.. Mi ero ripromesso di andare a correre all'ippodromo almeno ma finché mi sento così difficilmente il mio fisico può reggere anche solo una corsa. 
È deludente la vita in alcuni suoi tratti. Quando è solo fatta di rinunce e quando ti ritrovi vuoto nell'anima e non trovi più motivo per piacerti. No trovo nessuno perché io stesso comunico agli altri che non mi piaccio,  che non ho nulla da dare, Anche se so che non è così.. Vorrei trovare un modo semplice per smettere di scivolare sempre più giù. Credo di aver fatto dei passi,  di non essermi mai davvero arreso alle circostanze,  ma nonostante tutto per quanto provo a seminare qualcosa,  ancora non germoglia niente e continuo a vivere in un oblio che non mi porta da nessuna parte. Sopravvivere alle circostanze è molto complicato se non si risolve in un qualche modo prendendo vie costruttive. 
Mi mancano tante piccole cose sai? Un qualche sms di buongiorno,  due cagate con gli amici,  un fare un po' di shopping da qualche parte o andare al mare a prendere il sole. Vivere la vita insomma, spegnendo definitivamente la tv è continuando a gustarmi i rumori della vita che scorre, giorno dopo giorno, smettendo di sperare che arrivi la sera per poter spegnere il cervello e sperare passi un'altra inutile settimana. Vorrei che la vita tornasse ad avere pieghe diverse. Raccontare di incontri, di persone nuove, di sogni che rinascono o di nottate insonni perché fuori a divertirmi o a vivere facce sconosciute. Io non voglio arrendermi, anche se in alcuni momenti ci sono andato così tanto vicino che stavo per farla finita.. Ma non voglio demordere,  vorrei conservare quel minimo di ottimismo che mi farà credere che c'è un futuro anche per me.. Lo vorrei tanto.. Ho voglia di un piccoli segni che mi dicano che tutto ciò che faccio, che persino i sacrifici hanno un senso, che in un qualche modo portano a una meta che però ancora non si vede. Un qualche si, ogni tanto, nella valanga di no farebbe così tanto bene allo spirito..ma non è facile..
Per me è stato come uscire da una guerra. Ritrovarmi a casa senza lavoro e senza prospettive mi ha distrutto dentro. Non ero abituato a stare fermo, non lo sono, ho bisogno di fare, costruire, stanco come sono di dover solo distruggere o veder distruggere tutto intorno a me. È un ricominciare che si è fermato nell'entusiasmo subito per colpa di una malattia non ben definita che mi ha steso a letto per un mese, fiaccando quel poco di buono che tenevo nell'anima. Son dovuto scendere ancor più in basso per ricominciare in una situazione ancor più drammatica. Col meno del meno di niente.. Perché quando il tuo frigo si riempie solo per merito della spesa pagata da tua madre, vuol dire che il fondo lo hai davvero raggiunto, almeno nella propria autocoscienza di persona.. Andare in giro a raccontare che non ti puoi permettere nulla è onesto ma umiliante. Se non altro per il solo fatto che puoi dipendere solo dalle scelte altrui senza opporti. In balia del mondo che ti sta attorno chiedendone la clemenza. Ma fin quando tutto questo può reggere? 
Vorrei raccontarti altro. Ma oggi sono così. Spero solo un giorno di scriverti di un sorriso ritrovato, di un cambio di emozioni e un diverso me che sta più sereno o di un diverso te che forse,  dopo un po' ha capito che potremmo essere qualcosa di buono solo tenendoci su assieme.

Pioggia domenicale

È il rumore della pioggia intensa contro le finestre a risvegliarmi presto stamattina, da questa ennesima notte semi insonne che ormai caratterizza tutte le mie nottate.
Un rumore delicato, soft delle tapparelle che si muovono col vento e del ticchettio battente sul balcone e sul tetto.. Sento lo scorrere dell'acqua nelle grondaie come piccoli fiumi nel sottotetto.. In lontananza qualche auto che passa graffia le pozzanghere nate nella notte dopo l'ennesimo diluvio.
Rumori comuni della città che un po mi ricordano l'infanzia al mare in roulotte quando da piccolo mi nascondevo al buio nel sacco a pelo a fantasticare col battere incensante sul tetto.. Lo trovo tutto sommato piacevole e gradevole e mi mette quasi tranquillità.
Il gatto dormiva sulla sedia e mi sono alzato per fargli due carezze sulla testa. Come d'abitudine lui si è alzato ed è venuto qui subito da me, appoggiandosi sul mio petto e facendo una montagna di fusa. Come un giovane amante si è infilato tra le mie coperte per ricercare la sua dose di calore e di affetto.. Quasi parlasse e dicesse un sorridente buongiorno. Non  ho potuto che accoglierlo con tante carezze e riempirlo di coccole, rallegrandomi per la sua presenza felina.
Ho alzato un po la tapparella. Ma lasciando un sottile strato di penombra nella stanza. La pioggia scende incessante e continua e quel piccolo pezzo di cielo che vedo è intensamente grigio. Mi è venuta la pelle d'oca ma non per il freddo. È un turbinio di sensazioni ed emozioni che mi trasformano in un bambino che si avvolge nelle coperte sul divano col suo gatto,  quasi a giocare come due ragazzini divertiti nel giorno di festa. Il mio micione si e accartocciato completamente attorno al mio collo,  con la sua massa pelosa è diventato un fantastico scaldotto avvolgente.. Anche lui beato ma un po' inquieto.. Anche ieri sera nelle ombre e nei rumori del piovere vedeva qualcosa che lo divertiva.. Fantasia imprevedibile di mente di felino, indubbiamente essere superiore che vede cose che noi umani non capiremo mai...
Ed eccolo alzare lo sguardo e guardare fuori dalla finestra. Il vento s'alza e la pioggia la sento battere sul sacco della spazzatura in plastica. Almeno da acqua alle piante.. All'ennesima rosa rossa che ho comprato e provato a veder crescere nei grandi vasi che ho. Quest'inverno si e la salvata la menta,  straordinariamente quando la credevo morta è tornata a crescere rigogliosa come non mai.. 
Sarà una domenica casalinga indubbiamente. Lo sarebbe stata comunque ma con questo tempo almeno non ho scuse. E vorrei accoccolarmi qui sul divano tra le mie coperte e le fusa del gatto e riaddormentarmi dolcemente e sognare di nuovo.. Ormai come accade spesso, fantastici viaggi in altri posti più o meno lontano. È talmente banale l'interpretazione di questi sogni desideri che è inutile pensarci troppo. In fondo persino questi diluvi interminabili sono figli della primavera. Appunto io li ricordo in campeggio al mare tra le mie coperte o magari seduto al bar a giocare a carte con gli amici in una vita un po' più adulta.. Adoravo quel cielo grigio che all'orizzonte si fondeva col mare in un immenso tutt'uno. Sono ricordi belli.. Come se la pioggia tirasse fuori il meglio e anche il più romantico del mio passato. E questo mi fa sorridere, beato, nel silenzio di questa domenica

sabato 22 marzo 2014

Sabato sera

Strano periodo questo. Oggi è sabato. Dopo giorni di sole e di una primavera anticipata oggi il cielo si è colorato di grigio ed ha iniziato a piovere poco fa. E la mia meteoropatia si sente tutta e subito,  ingrigendo anche la mia anima. Ed eccomi qua in casa,  al buio,  col mio gatto in braccio,  stesi sul divano a guardare un qualche film senza particolare enfasi. Sono tornato nel silenzio di casa mia, con quel sottofondo malinconico che mi contraddistingue sempre in questa fase della mia vita.
Oggi mi accorgo che è sabato solo perché il telefono non suona per problemi. La mail non erutta novità e tutto appare calmo. Persino la mia testa si abitua a rilassarsi sapendo che per oggi nulla uscirà a distruggere questa mia pace. E a volte basta solo questo per star bene.
Credo sarà uno di quei rari sabato in cui sto a casa. Nulla in programma. Gli amici volevano andare a Rimini ma per me, da qui, è solo una faticata che in notturna non mi va di fare soprattutto se al ritorno il viaggio per 60 km me lo devo fare in solitaria.
E così mi farò il casalingo. Divano, gatto e tv e qualcosa di caldo da bere,  senza pensare, senza preoccuparmi di cosa o di come. È il bello di una serata tranquilla che a volte può andare anche bene. Molto in sintonia con la mia assenza di mondanità. Quando in tasca hai tre euro,  perdi decisamente il desiderio di buttarti in strane avventure anche se tanto ti piacerebbe farlo. Ma si può viaggiare con la fantasia e immaginarsi in un mondo diverso anche se questa capacità si è dispersa nella crudeltà del quotidiano. Meglio allora uno stupido programma tv che almeno anestetizza le attività celebrali. Sarà sempre meglio di niente,  anche perché lunedì arriverà assai velocemente. Ma ora non voglio pensarci.
Mi manca un po' tutto in questo momento. Vorrei avere qualcuno con cui uscire,  anche solo uno sconosciuto con cui bere qualcosa e sfogarmi.. 10 anni fa circa,  quando iniziai a frequentare il mondo delle chat era ciò che facevo nei momenti di tristezza. Uscire con chi non aveva legami con la mia vita solo per parlare,  sfogarmi e buttar fuori tutto il malessere che avevo dentro. Una seduta psicologica gratuita a cui non seguiva mai un secondo incontro e che non produceva mai nessun legame con l'altro. Era un mordi e fuggi mentale che mi lasciava apposto così e andava bene così ..
Oggi ho amici diversi, di vecchia data ma che per molti versi hanno preso la loro strada e il loro destino e persino chi vedo regolarmente a volte mi sembra abbiano una loro vita così spezzata dalla mia.. Ma so bene che negli ultimi due anni mi sono allontanato io da tutto e da tutti, piano piano,  separandomi dal mondo da cui volevo fuggire. La crisi economica con tutti i suoi problemi mi ha devastato dentro, togliendomi tutto, pezzo dopo pezzo,  fino a svuotarmi completamente, togliendomi sogni e speranze che non riesco a ricostruire e lasciandomi solo e vuoto. È sempre stato solo un rinunciare a piccole cose, una dopo l'altra,  fino al punto da svuotare il cesto delle cose della mia vita, fino a farmi dimenticare persino la bellezza della primavera e del calore del sole.. Quando dentro è solo inverno.. E così persino il pensiero del sabato sera a casa è normale.. Quasi doveroso e non sarà l'ennesimo problema di recuperare quei due soldi per andar e da qualsiasi parte. O forse siamo semplicemente diventati vecchi tutti, stanchi ormai di fare la solita vita, la solita routine e vorremmo semplicemente ci fosse qualcosa di diverso o di nuovo.. Appunto solo un estraneo con cui uscire e chiacchierare e magari non solo per una sera una volta tanto. 
Ma il tempo della rinascita sembra ancora lontana. Forse più di tutto la dovrei sentire e impostare dentro di me, cominciare a crederci seriamente io, invece di vivere il giorno per giorno senza prospettive come un pompiere che si alza la mattina sapendo che ha degli incendi da spegnere e conserva la paura di immaginare quando arriverà quel giorno in cui l'incendio sarà impossibile da spegnere.. Con quell'ansia, quella paura che nulla si risolvere a e allora saranno guai..
Ecco quali sono le mie prospettive di oggi.. Non molto confortanti.. 
Ma è sabato sera,  meglio non pensarci troppo. Facciamo finta che qualcosa accadrà stasera. Conserviamo l'utopia di qualcosa di buono. Magari un messaggio, una telefonata arriverà.. Si guardo troppa tv.. Sono abituato ai lieto fine che però nella realtà non arriva mai.
Ma sono consapevole che tante cose, troppe cose, sono da cambiare in me. Una volta ricordo qualcuno diceva: se non ci credi tu in te stesso come puoi pensare che lo facciano gli altri? 
Parole molto sagge..

venerdì 21 marzo 2014

Interminabili tempi

Nostalgicamente in attesa che capiti qualcosa. 
Oggi pare una giornata interminabile, con niente che succede. Ferma. Piatta, quasi vuota nel suo essere. Se non fosse perchè è venerdì, credo che sarebbe depresso duro. Viaggerò in attesa di finire questa sosta bolognese pseudo lavorativa che non porta a nessun risultato utile. Fossi stato in casa mia, sarebbe stato meglio.
Ma abbandoniamo questo mio stato di depressione solitaria. Ma oggi persino Bologna appare vuota nel suo essere. Gente non ne passa, auto rare, quasi fossero un bene lussuoso e silenzio, tanto silenzio, persino i lavori nel negozio di fianco oggi sono silenti, come se neanche di là avessero voglia di fare più nulla. Non ne colgo la ragione, ma è un silenzio tranquillo generale. Il telefono pare morto e i pensieri rimbombano profondi nel mio cervello, quasi a generare l'unico rumore della città.

Ho trovato quella bella immagine delle mani che si toccano, quasi sfiorandosi. L'ho trovata così bella, così rasserenante. Mi ha ricordato molto quell'assenza di amore che c'è nella mia vita, quel silenzio, stavolta molto rumoroso, che la mancanza di una persona vicina ha generato negli anni. Non che da solo non stia bene, ho persino imparato ad amare la mia solitudine in certi istanti, ma sarà che gli ultimi tempi sono decisamente negativi, avere una persona accanto che ti da qualcosa, che ti fa sentire vivo e partecipe, cambierebbe molto la mia anima. Non che abbia voglia di fare grandi cose... Mi sono reso conto per esempio che ho smesso di apparecchiare e mangiare a tavola. Era una cosa che facevo quando c'era qualcun altro che girava per casa, mentre oggi mi limito a mettere un piatto velocemente sul tavolino vicino al divano e mangiare così, senza neanche pensarci. Persino il cucinare era qualcosa di stimolante, forse solo perchè non rivolto a me stesso, ed ora anche tutto si è limitato ad un passaggio al micro onde delle cose troppo complicate da fare. Si cambiano le abitudini, si perdono le tracce delle persone che ci sono state vicine. Le foto spariscono, i regali più significativi o sono stati restituiti o sono semplicemente in uno scatolone giù in cantina, così come magari un paio di ciabatte, o il suo spazzolino, o che ne so, una maglietta o un paio di pantaloncini dimenticati in mezzo alla mia roba. Già... si archivia tutto e si dimentica cosa voleva dire avere qualcuno attorno. 
Per tanto tempo, anche un paio d'anni dopo che lui è andato via, ho conitnuato a guardare la vetrina di Nara Camice al centro commerciale... Sarà perchè lui era un amante delle camice ed era qualcosa che lui apprezzava come regalo (e gli stavano da dio allora...) mi ci soffermavo sempre a vedere se qualcsa potea piacergli, magari solo per fargli un piccolo regalo, come una camicia rossa che tanto mi aveva detto di aver cercato e che mai aveva trovato. Beh, io li la trovai e gliela presi per un regalo di natale. Quante volte ho guardato quella vetrina anche solo sperando di ritrovare il senso di farlo. Poi si è perso tutto nel tempo. Oggi non ci guardo più. A me le camice al contrario, non sono mai particolarmente piaciute e quindi non trovo interessante fermarmi a osservare che offre il mercato...
Sono spariti i rasoi, le creme, i profumi... anche se qualcosa di tanto in tanto, in un angolo salta fuori.. come per esempio delle lastre di una spalla una volta che si era fatto male e che per caso sono rimaste in mezzo a tutta la mia cartaccia... venute fuori mentre un giorno ero in vena di profonde pulizie e di voglia di buttare via tutto. Non so perchè ma le ho tenute, come se potessero mai servire a 5-6 anni di distanza..
Ieri ho ritrovato anche un soprammobile fatto da lui: una ciotola azzurra di plastica trasparente con dentro delle rose rosa essicate e combinate tra loro intrecciate ad alcune foglie. Ormai ha perso tutto il colore, diventando quasi un marroncino indefinibile. Ricordo che se lo era fatto e messo li in bella evidenza e ogni tanto ci spruzzava su del profumo per dagli un tono... L'ho guardato e stavo per buttarlo via, ma poi, non so per quale ragione, tutto è tornato al suo posto. E non è neanche la prima volta che lo faccio. La nostra foto fatta nella prima estate insieme invece è finita in mezzo alle pagine del diario. tolta, dopo quasi due anni credo, che se ne era andata. C'è ora l'immagine del mio amato gatto, ancora quando era piccolo e quella mi soffermo a guardarla di tanto in tanto, se non altro perchè era così diverso pure lui da come è oggi, diventato grande, pelosissimo e voluminoso. Non so per quanti anni ho scherzato dicendo che mi stava ancora tutto in una mano, quando, difficilmente ci stava in due...
Sono passate anche due automobili da quando lui è sparito o forse anche più direi... Avevo ancora la mia vecchia Golf quando stavamo insieme, sostituita per poco da una Multipla di lavoro, poi di una Grande punto bianca, poi una nuova Golf grigio argento "donata" come premio dal mio datore di lavoro e poi ripresa (perchè mantenere le promesse è un lusso per molti) e ora giro con la mia 500 azzurra prima tutta bella pubblicitaria e ora che è finito pure quel lavoro, semplicemente azzurra come tante altre. Credo che lui abbia incontrato di sfuggita solo la Grande punto. La Golf nuova era un mito che volevo tanto fargli vedere ma che non ha mai incrociato nella sua vita.  Passa tutto insomma... come la piazzola in campeggio che non è più quella e forse mai non ci sarà più, cambiano gli abiti, perchè quelli di allora sono diventati vecchi, come il maglione bianco che mi aveva regalato, più che altro perchè piaceva a lui, perchè proprio non rietrava nel mio stile. Anche in questo eravamo molto diversi. Ma ho dimenticato anche il suo profumo, la sua voce. Non il suo accento, anche se vagamente e volutamente nascosto, ben ricordava le sue origini, mischiate a quel po' di veneto che aveva recuperato, ma che nei momenti di arrabbiatura subito si trasformava in calabrese. E quanto ci ridevo su per questo...
Ho smesso persino di dormire a letto nell'ultimo mese, accontentandomi del divano. Se non altro perchè mi era diventato più comodo per via del dolore alla spalla, che riuscivo a mitigare solo appoggiando ai grandi cuscini del divano mentre nel letto si trasformava in dolore insostenibile. E qui mi sono detto come potrebbe essere difficile tornare ad avere qualcuno per casa e quanto complicato tornare a dividere un letto perchè sarebbe brutto lasciarlo a letto lui e tornare al divano io. Ma ci sarebbero tante altre di quelle cose che dovrebbe imparare ad accettare che forse, stare solo oggi, può essere una buona cosa. Scusiamoci così.. diciamo che sto bene da solo perchè non cerco nessuno? o semplicemente perchè mi piace come sto o sarebbe troppo complicato vivere una relazione oggi? si, beh, sono le classiche scuse tipo la Volpe e l'uva... ma almeno ne sono consapevole.
Anche quel "beh" in mezzo alle frasi è un retaggio del mio ex. Lui lo usava molto, nel parlare, io l'ho portato molto nello scrivere, nei sms o nelle frasi veloci. Questo mi è rimasto in eredità, insieme, forse, a tanti altri aspetti psicologici che conosco bene e che non sono propriamente positivi.
Ho trovato un ragazzo interessante in questi ultimi tempi. Ma anche lui non si vuole fare conoscere dal vivo, un po' come tutti, che si fermano al vivere virtuale. Forse perchè semplicemente non interessati o perchè si accontentano così. Trovo ancora che internet sia utile per conoscere gente, ma è il primo passo e basta, perchè poi io vorrei lo scambio di sguardi mentre si parla o appunto, il tocco di una mano, un gesto fisico che ti regala sensazioni. Credo sparirà presto anche lui nel limbo del virtuale come tutti i precedenti. Io a volte ci ho provato, ho cercato di costruire qualcosa, ma sembra che il solo fatto di pensarlo, porti alla sua disintegrazione...
A dicembre avevo incontrato un ragazzo in disco. Ci siamo visti, parlati, "frequentati" negli anfratti del locale e dopo un po' della nostra intimità essere rimasti a parlare, cosa che nel mordi e fuggi non succede mai.. volevo conoscerlo, andavo in quel posto solo per vedere lui. L'ultima volta gli ho chiesto se potevamo vederci, lui ha risposto - ci vedremo qui, vengo sempre -. E non l'ho mai più rivisto. Ecco.. E' bastato pensare di poter fare quel passo in più che la paura mi ha sempre negato, che il sogno, la speranza, è sfumata via.
Quindi, se tu che mi leggi, sai che vorrei incontrarti, fatti vivo. Non abbandonarmi nel virtuale, almeno, tu, ultimo arrivato, fallo dopo un breve incontro nel reale...

Primavera effettiva

Voglio ricordare che oggi inizia la primavera.
Ho messo un bell'albero di mimosa, bello fiorito, perchè credo dia davvero il senso del cambiamento di stagione, della fine dell'inverno. E' la caratteristica di questo periodo, accorgersi negli angoli di strada, nei prati, sui bordi dei viali, che ci sono alberi splendidamente fioriti ovunque... bianchi, rosa, rossi.. una sinfonia di vita e gioia diffiile da notare e che dopo il torpore invernale, come uno schiaffo ti ricorda di svegliarti, che è arrivato finalmente il momento di vivere, di guardare avanti a un mondo nuovo, diverso, lontano da quello che si è chiuso con la stagione passata.
HO sempre amato la primavera con tutta la mia anima. è sempre stato un qualcosa che dentro mi prendeva, mi faceva sperare, vivere e credere nel domani. Vorrei che anche in questo anno di enormi difficoltà tutto prendesse quella strada, che fosse davvero così: nuovo!

Per me gli ultimi due mesi sono stati un calvario di salute non da poco. Iniziato il 5 febbraio con la prima corsa in ospedale per un intensissimo dolore alla spalla e braccio destro (tanto forte da non far escludere ai medici manco che fosse un infarto..) a cui non hanno mai saputo dare una risposta, nonostante mi presentassi da loro ogni 5 giorni in pronto soccorso per dolori assurdi. Il male più forte che fisicamente abbia mai sentito in vita mia. E tra le altre cose, mai spiegato, mai giustificato da nessuno in queste settimane, ivi comprendendo un ricovero di una settimana per osservazione. Anche li, nonostante esami, trovano qualcosa che vada al mio collo o alla mia spalla e mi lasciano uscire senza prescrizione... anzi, consigliandomi esami all'intestino per problemi ai linfonodi che potrebbero essere derivati da una infezione o da un tumore...
Già... è sempre bello uscire da un ospedale e sentirsi dire la parola tumore... cambia un po' la prospettiva di come guardi alla vita da quel momento in poi e ti fa sentire, come dire, un po' più sospeso nel vuoto di quanto già non ti sentissi prima, considerando che tutto questo si innesta in un periodo di cacca generalizzato, avendo perso lavoro, soldi e trovandomi nel massimo della precarietà economica nel momento di massima crisi del sistema economico.. 
Ed ecco che inizia un nuovo calvario. Un nuovo giro di esami, di controlli, di visite in cui tutti ti dicono che nulla può essere escluso, ma che di certezze, proprio non ce ne sono... ed ecco che ti ritrovi alla notte a pensare anche a quello, a dove ti porterà tutto questo, a frugare su internet alla ricerca di spiegazioni, di cosa può essere, cosa può non essere o dove, soprattutto, potrà mai portarti. è il gioco più subdolo di internet, quello che ti dice tutto, ti mostra tutto, ti evidenzia che fine farai, quali cure, quali percentuali, quali possibilità... poi vedi che tutto sommato, fosse anche cancro, non è dei peggiori, ed allora ti immagini come in un perfetto film, seduto in una sala d'ospedale a fare quella chemioterapia che ti distruggerà fisicamente e ti impedirà ancora di più di fare tutte quelle cose che sono diventate indispensabili e necessarie da fare e che già un mese di entrate e uscite d'ospedale ti hanno impedito di fare per tempo... e così capisci che magari alla fine ti salverai ma poi, tutto quello che ti circonda, sarà finito in ogni modo, proprio perchè non lo avrai potuto seguire a sufficienza. E allora ti domandi se ha comunque senso vivere, se per salvare la tua vita, devi ritrovarti nel casino più totale? 
Poi arriva un giorno, poco tempo fa, che vai a fare la tua santa e sperata ecografia. E credi di entrare in quel laboratorio tranquillo, ma in fondo sai benissimo che non è così.. e sei steso su quel lettino con una dottoressa silenziosa che ti spia dentro, controlla, viaggia al tuo interno e ti spia tutto, per poi dirti che tutto pare in ordine, che i tuoi linfonodi stanno tornando alla normalità, che li, proprio li, insomma, non c'è nulla di preoccupante.
Quello è il momento in cui esci dall'ambulatorio, il tuo corpo si distende, lo senti tutto, è come se ogni singolo nervo del tuo corpo si stirasse come un gatto alla mattina... e vorresti piangere, senti proprio quel groppone dentro di te che dovrebbe uscire, ma per qualche strano motivo, o forse per la troppa gente attorno, non lo fai almeno non esternamente, perchè dentro invece sei una fontana inninterrotta...
E così, dopo tanto tempo, per la prima volta, uscendo dall'ospedale finalmente ti accorgi che il sole scalda, che fa luce, che forse è davvero arrivata la primavera. E hai un buon motivo, almeno per un giorno, per godertela, per esserne felice e potertela godere nell'animo, profondamente.
Già, scoprire che quel tumore annunciato non c'è, qualcosa nell'anima ti cambia...

giovedì 20 marzo 2014

Canzoni e ricordi







La differencia entre tu y yo - Tiziano Ferro
una canzone e tanti ricordi...
Il primo che mi viene in mente è quando ho ascoltato questa canzone fu che era perfetta da dedicare ad un eventuale nuovo amore, a quella persona che avrei incontrato e per cui avrei provato dei nuovi sentimenti... me la immaginavo molto classica, ovvero, mentre si è seduti in auto a parlare, quando hai quel tocco di timidezza che ti ferma e vorrebbe farti avvicinare all'altro e poi non lo fai, per paura, per quel batticuore forsennato che hai dentro di te e che ha una folle paura di rovinare tutto e di essere frainteso... ma poi il gesto lo fai, ti avvicini, piano piano, magari appoggiando una mano sulla spalla o su una gamba e senti che non è rifiutata, e allora il cuore continua ad andare a mille, ad essere sempre più forte il battito e tu inizi persino a sentire il calore delle sue labbra, prima di iniziare a toccare e sapere che quel desiderio finalmente è una realtà .. e la musica di fondo ti accompagna, legando te, quella persona e quella canzone per sempre a quel momento... e ogni volta che la riascolti ti viene solo da pensare a lui, ai bei momenti insieme e a tanti sogni che hai condiviso...

Perchè in spagnolo?
Fu il primo album che comprai a Barcellona, quasi due anni fa, nel momento in cui credevo che certi sogni sarebbero diventati realtà, quando quella città non solo era un sogno, un mito, una idea di vita nuova e un mondo intero di speranze, ma era anche una realtà, un qualcosa che avevo iniziato lentamente a costruire, mese dopo mese, con l'idea che in questo 2014 sarebbe diventata la mia nuova casa. E così visto che mi avevano appena derubato del cd in italiano, li, in plaza catalunya, ho comprato la sua versone spagnola, che poi è diventata la colonna sonora di un anno intero, nel bene e nel male, ricordandomi che amore, sogni, speranze, potevano girare tranquillamente insieme. 
Barcellona è stata la mia fuga nel 2012 non so quante volte. Deluso dall'ennesimo breve amore della mia vita (quella A che oggi è tatuata sul mio polpaccio...) ho deciso di buttarmi su questa avventura, a dire il vero molto covata da anni, da un lontano 2009 in cui la visitai per la prima volta ancora dopo una ennesima delusione forte della mia vita amorosa (in questo caso è la F che ho sul polpaccio).. e non so perchè,  ma quando le persone ti deludonon molto, ti spingono a fare passi forti, grandi.
In quell'anno ero così convinto di andare via, di abbandonare l'Italia e di ricostruire la parte delle soddisfazioni che allora mi ero professionalmente realizzato qui in patria. Non sapevo ancora che la crisi profonda sarebbe arrivata a breve e avrebbe letteralmente distrutto ogni mia idea di crescita professionale autonoma... 
Ma allora si sognava, ed era bello cercare le case, i negozi su internet, stamparsi i più interessanti e andare via con un malloppo di cose da fare... quante volte ci sono stato? A giugno, luglio, ottobre e maggio dell'anno scorso... mi sono sentito più a casa la in tutte quelle volte che qui in Italia nel tempo rimanente. Ho amato e amo ancora Barcellona e me la terrò sempre stretta nel cuore, sapendo che il primo viaggio che potrò nuovamente permettermi di fare sarà di nuovo là, di sicuro... voglio tuffarmi nel mare e ritrovarmi sulla playa de Marbella a prendere il sole, o steso sull'erba di quel prato, dove a maggio dell'anno scorso ho capito che il tempo di sognare era finito ed allo stesso tempo riuscivo a gustarmi la bellezza e la calma del posto senza preoccupazioni. l'ultima domenica in spagna è stata l'ultimo giorno di serenità vera nel mio cuore. E non è un caso...
Ho il ricordo di posti belli, di gente socievole, che mi guardava stranito perchè comprendevo il loro idioma anche se non lo avevo studiato. Oggi ho smesso di scrivere il mio diario in italiano, così come di leggere libri. Lo faccio in spagnolo perchè mi è diventato quasi di abitudine e perchè mi voglio tenere ben stretto il ricordo e la speranza.
Io Barcellona non la voglio fare morire, non voglio che si perda nella memoria, che sia una utopia non realizzabile. Voglio continuare a credere che esista, aggrapparmi disperatamente all'idea che i sogni non muoiono mai, che hanno sempre una seppur fragile speranza. perchè così deve sempre essere...
Ed ecco perchè la foto della bandiera catalana, sventolare in un cielo allora autunnale ma che possedeva tutte le caratteristiche di una estate ancora forte... e pensare che a ottobre si girava a maniche corte per le vie delle città di notte, dopo aver frequentato per l'ennesima volta un locale o una disco e aver visto un mucchio di gente bella, interessante...
Al di là di tante cose, ciò che mi ha impressionato tanto la città è il suo clima umano: tu arrivi e ti senti parte di quel mondo, delle persone, di ciò che è il ritmo di quella metropoli. E' catalano chi vive in Catalogna mi disse una volta un ragazzo, e non importa di dove sei, da dove sei venuto, se entri nella città, nel suo clima, tu diventi catalano a tua volta e nessuno ti discrimina. Sulla Rambla ho visto di tutto: dalla donna con il burqa integrale alle tante coppie gay che giravano a mano, baciandosi e abbracciandosi, come se nulla fosse. Li tutto è normale, è come dovrebbe essere in tutto il mondo, ovunque...
E rimango affascinato da tutto ciò. Ma forse per quel sole forte che ha scaldato la mia anima e i miei pensieri per tanto tempo. per ciò che era il sogno, il desiderio che io covavo dentro di me. Era la idea di una vita nuova, di quel posto dove ricominciare dopo le enormi delusioni di questa italia e della mia Ferrara in particolare. Stanco di girare per le strade di una cittadina che mi ricordava solo cose finite, solo momenti passati che avrei tanto voluto cancellare... si, portarli nel cuore ma non doverli vivere ogni giorno con l'anima rivolta al passato.
A BCN avevo trovato una casa. neanche tanto costosa, persino dotata di un balconcino indispensabile per il mio gatto... piccola, ma allo stesso tempo accogliente e con vista su una strada alberata. me la ero curata, ammirata, sognata, con l'idea di farla mia. Era il miglior modo di divagare e sognare. Ed ero felice, soprattutto, di farlo.
Ma tutto è andato accantonato. Non abbandonato.. Mai... 
Continuerò ad ascoltare Tiziano Ferro in spagnolo, a guardare le foto di Barcellona e immaginare di costruire quel mio primo negozio che tanto avevo desiderato. Si, continuerò, magari, sperando un giorno, di entrare in una casa, con un compagno, là dove costruiremo i nostri sogni, proprio con TZ di sfondo... allora si, riderò...

Giornata silenziosa

Oggi faccio la sostituzione in negozio a Bologna. Fino ad ora mattinata decisamente fin troppo tranquilla e molto calma. Dovendo essere in un negozio, però, era preferibile fosse un po' più movimentata di quello che in effetti è...
Che dire, neanche io poi più di tanto ho questo gran sprint a fare le cose. Non so perchè ma questa settimana appare lunghissima, come se durasse ormai da 10 giorni circa. Per fortuna almeno siamo già a giovedì, anche se la mia testa respira aria da Venerdì. Ho voglia di prendermi un po' di tempo per me stesso, anche solo stando sul divano col gatto a guardare la tv, anche solo per quello, sarei contento di non avere nessun tipo di problema o cosa a cui pensare o solo l'ansia che il telefono suoni per annunciare un qualsiasi nuovo problema. Il bello del fine settimana è proprio questo stato di quiete amorfa che non produce nessun tipo di danno emotivo.
A volte penso che vorrei che però il mio telefono squillasse o emettesse un sms perchè c'è qualcuno che mi cerca, interessato a me... è passato più di un anno da quando il risveglio era accompagnato da un buongiorno che cambiava decisamente l'umore dell'avvio... non che fosse una gran relazione (se è durata un mese, forse esagero...) ma era piacevole quel piccolo segno di quotidianità, sapere in un qualche modo che un altro essere umano, da qualche parte, mi stava pensando e che poteva tenerci a me..
Il ricordo dell'amore per me è questo. Lontano, semplice, a tratti persino banale nella sua quotidianità. Un ricordo che però si è fatto davvero molto flebile, nel senso che a parte qualche breve parentesi molto straordinaria e corta, il vero amore, il bell'amore, quello che ti fa palpitare e fa sentire vivo dentro, l'ultima volta che l'ho vissuto è finito in un lontanissimo febbraio 2010. il giorno 10 per la precisione, e tutto sommato, con una telefonata forzatissima e costretta in cui ho richiesto spiegazioni che non sono arrivate ma che si volevano rimandare ancora una volta a data da destinarsi. Certo... uno ti annuncia che ha dei problemi e che ci sono problemi e poi crede che tu, di questa informazione, non tragga nessun senso pratico vero? che in fondo la relazione più lunga e intesa della mia vita può aspettare giorni a ricevere spiegazioni che sai troncheranno tutto... Ecco perchè anche se ufficialmente ci siamo lasciati 6 giorni dopo, per me tutto è finito con quella ennesima farsa che è stata la nostra telefonata di "chiarimenti".
Ricordo che neanche mi guardava in faccia quando ci siamo visti. Ricordo che chiesi cosa non andava e lui rispose con il suo solito non lo so. Gli chiesi che volesse fare, e fu un nuovo non lo so. Se avessi dato retta a quello che lui blaterava, da un punto di vista tecnico, non ci siamo mai lasciati... anche se poi è sparito a tutti gli effetti per quattro anni, a parte qualche incrocio su Facebook e chiacchiere su una vita che è così cambiata tra noi e per noi... 
Una volta mi ha scritto di essersi pentito di avermi lasciato. Ha scritto che fu un grande errore e che ogni volta che vedeva una mia cartolina si chiedeva il perchè gliela mandassi e se forse, tra noi le cose sarebbero potute andare meglio... che dire... non ho ancora oggi capito se questa forma di pentimento fosse reale o semplicemente accondiscendente solo per non ferire un'anima che tanto era già stata ferita anni prima e che non poteva trarne altro dolore. Gli ho solo dato dello stupido, perchè se voleva tornare lo avrebbe dovuto fare, anche solo per dare a me l'opportunità di decidere cosa fare della mia vita e di come comportarmi con lui. Avrei voluto essere messo di fronte a quella scelta e a quella decisione che non mi è mai stata data la possibilità di prendere. Ho chiesto di vederci, di parlarci, ma pare che questo permanga un grosso taboo anche alla luce del fatto che ora sta (infelicemente?) con un altro da più di due anni. Non che siano fatti miei, ma se stai con qualcuno e fai sesso telefonico con il tuo ex qualcosa di sbagliato e di non corretto non c'è... soprattutto se sei la persona più gelosa, ligia e corretta che io abbia mai conosciuto. Ovvio.. .le persone cambiano, questo si sa, o meglio, peggiorano.
Eppure a volte lo penso ancora. Solo perchè è il ricordo sentimentale che ricordo con più piacere e perchè poi dopo, non vi è stato nulla di equivalente. A volte ho pensato di ritornarci insieme, quando certi sproloqui scritti sostenevano che una porta era ancora aperta... A rivederlo dopo 4 anni in una disco ha fatto effetto, ma non quello che pensavo io. Non ha devastato, non ha rivoluzionato, non ha dato quell'insieme di sensazioni che credevo mi portasse. Credo banalmente perchè nel caos della musica e con i fari puntati dei tuoi e suoi amici attorno, quando fai persino fatica a capire le tue parole, in fondo, non lo definisci un "incontro" ma un "incidente". Poi pensi che tutto filerebbe meglio se almeno ci si potesse chiacchierare insieme in tranquillità, non certo per rivangare passato o nostalgia, anche solo per capire chi è, che è diventato, che persona è, anche se i segnali che mi ha dato fino ad oggi sono chiaramente di non aver capito nulla di noi e persino di se stesso, e di non essere diverso da chi, 4 anni fa, è scappato due volte per le stesse ragioni e nello stesso modo, pentendosene entrambe le volte.
E allora che sia così.. tranne in momenti di allegria da alcol non mi viene da scrivergli. E anche quando lo faccio sono così ben lontano da fare e dire ciò che vorrei davvero. Sarò un nostalgico, ma rimango dell'idea che le cose devono essere dette in faccia e comunicate guardandosi negli occhi. Almeno si capisce tutto e si interagisce... Altro che FB o un saluto in una disco rumorosa... Un pub, un tavolo, qualcosa da bere, magari una sottile musica di sottofondo e una bella onestà di pensiero che se anche può far male, risolve tutto. Ma appunto... io sono un coglione... attendo che gli altri siano onesti con me. Quando so benissimo essere una utopia...

E ora scapperei a Barcellona.. ma questa è davvero tutta un'altra storia...

mercoledì 19 marzo 2014

Un normale giorno della settimana, il solito mercoledì silenzioso che accompagna molti dei miei normali giorni della settimana. 
Guardo fuori dalla finestra ed è primavera. Un bel sole, una bella temperatura... una di quelle invidiabili giornate da trascorrere in giro, magari in bicicletta, o in un parco a stare anche semplicemente stesi a gustarsi il sole che scalda... già... sarebbe primavera ormai se non fosse che per me è ancora profondo inverno...
Ho sempre associato la primavera (che è poi la mia stagione di nascita) ad un inizio, a qualcosa che ricomincia o che viaggia a ritmi positivi, di crescita, di nuovo. Una stagione entusiasmante, positiva, piacevole, ecco qua...
però io non mi sento ancora così, o meglio, non riesco ad essere così. Dentro di me, se apro la finestra sulla mia anima, il cielo che vedo è grigio, piove e piove tantissimo... fa freddo e siamo ancora in pieno inverno, in una stagione rigida e difficilmente cambia velocemente. Io sono ancora inverno, lo sono tutto.
Solo un anno fa, riguardando a ciò che avevo e ciò che ero, ritrovo un mondo così diverso. Avere un lavoro, avere problemi si, ma tutto sommato ancora tutto gestibile e risanabile. Esistevano ancora delle opportunità, delle possibilità e soprattutto speranze. Ciò che manca oggi è questo senso di speranza che è andato sciamando poco alla volta fino a disperdersi del tutto. E io credo che quando perdi la speranza, tutto il resto, diventa difficile da recuperare.. 
Il senso di solitudine di questa nuova stagione è tanta. Il silenzio è il rumore che più mi circonda, mi ricorda appunto, fin dove sono arrivato, e non è un bell'arrivare... e fino a ieri persino la paura di una malattia incurabile che per lo meno ora diventa un incubo che non dovrò affrontare. Ma di cose perse nel tempo ce ne sono state tante: soldi, lavoro, persone, famiglia... e quando ti guardi attorno trovi solo un vecchio ma bellissimo gatto che ti fa compagnia e che rimane quel compagno fedele che hai sempre cercato nelle persone e che non hai mai trovato.
Non voglio affrontare i problemi emotivi e sentimentali. è un calvario della mia vita che oggi non mi appartiene molto, se non nei ricordi, che comunque appaiono piacevoli anche nella loro triste fine. Ma persone le ho amate e ho persino voluto mantenere un loro ricordo scritto sul mio corpo. E mi va bene così.
Oggi vorrei ricordarmi che c'è sempre un futuro, o imparare persino ad accettare l'idea che certi percorsi sono finiti, anche se mi ostino a cercare di rivitalizzarli... forse accettare la sconfitta, a questo punto, potrebbe rappresentare un punto di inizio o no? non è che se uno vive il proprio fallimento poi, vive fallendo per forza?
Dovrei imparare a prendere un po' del sole che c'è fuori e metterlo dentro di me. giocare con la mia anima, con la bellezza dei colori che mi circondano e poter tornare a chiudere gli occhi e sentire quelle sensazioni di bellezza e di felicità in cui mi rifugiavo in passato e che oggi sembrano morte con una desertificazione di tutto ciò che mi circonda...
Si... ho iniziato con una tristezza esagerata, eppure se deluso e sconfortato, amareggiato e senza prospettive, ho voglia di vivere, di sperare, di guardare avanti e credere che per ora ho da soffrire, da fare sacrifici, ma presto, in un qualche modo, le cose cambieranno, torneranno ad essere solari, ad essere la mia primavera...

Divago un attimo... il mio pigro e vecchio gatto persiano è attratto dai piccioni che ronzano sulle nostre finestre e sul nostro balcone. quante volte li fissa nella speranza di catturarli, ma a volte, un semplice muro di vetro lo separa da loro e tutto finisce con un tuffo a vuoto e delle ali che sbattono forte e vanno altrove... Ma oggi uno si è arrischiato di entrare in cucina e spizzuccare un po' del suo cibo... beh... sarà vecchio e pigro, ma il suo scatto felino lo ha fatto e lo ha imprigionato in un angolo. Lo aveva quasi preso, o se glielo lasciavo, lo avrebbe catturato sicuramente... Ma ho preferito catturarlo io e farlo volare via. 
Lui la sua soddisfazione però per una volta se l'è presa.. come dire, c'è sempre speranza per tutti.. in un qualche modo perseverando, aspettando con pazienza, i risultati possono arrivare. E in fondo siamo dello stesso segno... costanti nel nostro perseverare e insistere. E questo, ci ha portato entrambi a volte a vincere, a volte a sbattere contro muri di vetro, appunto...

Un buon inizio a me...