domenica 8 giugno 2014

Adios n. 1

Hai ragione.
Tutto cambia e il passato non Sa mai tornare e neanche lo voglio. Come ti scrissi una volta citando un film, speravo che dopo 4-5 anni di lontananza due persone avrebbero capito rivedendosi che erano pronti per condividere la vita e non rifare il passato ma costruire una nuova vita su un modello più maturo. Per anni l'ho sperato. 
Se scrivessi che mi sei indifferente mentirei come dirti che ancora ti amo. Non sono in nessuna delle situazioni ma sono sempre stato convinto che se un giorno ti fossi ripresentato alla mia porta, mi avessi dato un segno di un qualcosa, non avrei retto tanto, con tutta la razionalità che ho ora nell'anima nel ricordare noi, dopo analisi profonde di buone e cattive cose, sono certo che nel modo giusto saresti stato capace di entrare nuovamente nella mia anima. E questo mi ha sempre spaventato perché avevo paura di immaginare il mio mondo e il tuo mondo tornare a fondersi. Quante cose io non avrei mai voluto rinunciare dopo anni di ricostruzione e tu altrettanto. Negare sentimenti è stupido. Vederti in disco è stato un cuore aprirsi, ricordare non tanto ma immaginare sicuramente si. Certe tue parole in certi discorsi erano lame che aprivano il cuore quasi illudendo che forse, chissà, come, un giorno saremo stati tutto quello che non siamo serenamente stati allora nonostante la crisi che attanaglia tutto il resto che ci circonda. Ho scritto.. Quanto ho scritto.. Quante lettere mai spedite perché non avrebbero avuto risposte. Il silenzio ci ha sempre ucciso miseramente ed è una delle ragioni per cui oggi io parlo, scrivo, più che altro racconto a chi mi sta attorno ciò che penso. Liberi tutti di non condividerlo. Ho litigato con persone care ma abbiamo ricucito, abbiamo ripreso amicizie anche più forti di prima perché il male che ci teniamo dentro uccide il buono che esce e io certe cose non le ho voluto perderle. Mi spiace ma io sono così. Posso anche vedere un amico dopo mesi ma tale rimane. Ma abbiamo contatti, parole, condividiamo da lontano le nostre vite anche senza viverle insieme. Ma a chi tengo, anche se il tempo cambia i rapporti, ci sono ancora e sento la voglia di sentirli, viverli. Sono reali anche se lontani. Ma alzo un telefono e ci sono, un messaggio, una parola dolce, una condivsione c'è. Abbiamo esperienze e mondi che comunque condividiamo anche nel nostro cuore. Così è per amici che ho da più di 20 anni anche se abbiamo percorsi diversi. Certo, alcune persone sono andate perse. La vita appunto, cambia. 
Ma noi che siamo? Due messaggi virtuali ogni tanto è nulla di più. Sono quattro anni che non condividiamo nulla. Tu non sai chi sono io è io non so chi sei tu. Quello che è successo non ce lo siamo mai raccontati davanti a qualcosa da bere o in mezzo a una strada a fumar una sigaretta. Siamo due buchi neri che dal 10 febbraio del 2010 non hanno una sola condivisione di intenti, di pensieri, di programmi o anche solo di pettegolezzi. Non puoi sapere perché ho un tatuaggio con delle iniziali e nemmeno quali sono e neanche sai che ci sono dei tatuaggi. Non sai che faccio nella vita, se qualcuno è morto o andato o quanto hanno costato certi momenti per me. Non sai perché sono crollato e come provo a risollevarmi, cose che per esempio sa un amico che ho visto ora e sono forse tre mesi che non ci vediamo. Ma almeno ha chiesto, ha letto, semplicemente si è interessato. Non so come spiegartelo. Al momento saresti l'unico che con le armi giuste che potrebbe piegare il mio cuore con tutta la difficoltà che ci sarebbe e la paura. Ma certe emozioni io non le ho più sentite fino a convincermi che forse esagero, nel senso che associo a te cose che non ho potuto associare ad altre persone in misura similare. Forse avessi amato ancora sarebbe diverso. Il passato si butta via più facilmente quando vivi il presente o rifugi nel passato quando il presente fa schifo. 
Un giorno mi hai chiesto perché ti mandavo le cartoline. Lo facevo solo per farti rabbia, perché hai sempre accuratamente evitato ogni contatto ma io te ne regalavo proprio per ricordarti l'ingombro di un passato ingombrante. Ne scrivevo poi delle altre, più emozionali che sono rimaste nei miei diari. Poi ho smesso. Quando ho capito che non era qualcosa di fastidioso non ha più avuto senso farlo. Volevo ricordarti cosa avevi perso ma lo hai già dimenticato da così tanto tempo che è persino infantile la cosa a ben pensarci. 
Questo sarà il messaggio più schietto che ti abbia mai scritto, perché alcune cose sono state volutamente sempre evitate. Quando ci arrivavo vicino svicolavi e forse ho sempre ritenuto fosse meglio guardarsi negli occhi ma sono occasioni che non mi capiteranno mai. Inutile raccontarselo. Non ci sarà mai la famosa sera per ubriacarsi o disperarsi. Non verrà mai a meno che non mi presenti io sotto casa tua con una bottiglia in mano. Sicuro di non trovarti. Qualcuno mi ha detto che se tengo ad una persona devo fare di tutto per riprendermela. Forse ha ragione e forse ci ho provato. Ma queste cose dovrebbero almeno avere un punto in cui incontrarsi e avere l'occasione di insinuarsi. Ma è un muro quello che io sento davanti. Puoi dirmi che mi vuoi bene e me ne vorrai sempre. E ci credo ma per me sono frasi che hanno un significato e devono avere delle conseguenze. Non sono un buongiorno inviato che neanche riceve risposta. Non è un mondo virtuale come dico, in cui alla fine non condividiamo nulla. Ho sbagliato a rivolerti nel 2009 quando sei ritornato ma il mio cuore ne era saturo di felicità soprattutto quando vedeva il tuo sorriso che chiedeva un abbraccio. E non rivorrei quel mondo, vorrei qualsiasi altra cosa che sia più maturo adatto a quei 4 anni che sono passati. Non un continuo ma un rinnovo, come se un qualche modo fossimo due estranei che condividono qualcosa, qualsiasi essa sia. 
Prolisso come il solito.. Ma credo di dover fare qualcosa di cui non ho voglia di fare, di cui mi pentirò e di cui non sono per niente convinto. Per una volta scelgo e forse sbaglio io stavolta, ma la scelta la devo fare. Io non vivo nel virtuale. Di rapidi messaggi. Non vivo di silenzi perché preferisco i litigi che chiariscono. Amo guardare le persone negli occhi e capire le emozioni che hanno. Ciò che una volta mi fece innamorare di te e che mi fece ferocemente arrabbiare fino quasi a odiarti. Ma almeno ho un ricordo di un viso che mi parlava o mi ascoltava. Nessuno e manco meno io ti chiede di cambiare vita. Mai ci sono riuscito a farti cambiare idea su alcune cose di cui persino hai preferito discuterne con la barbara invece che con me (vedi Valerio) quando in fondo ero io quello che doveva sapere e condividere e che invece mi son ritrovato sapere solo per coincidenza. E quanto doloroso sia stato credo non te ne sia mai accorto perché non mi hai fatto sentire il tuo compagno ma boh.. Altro di meno importante. Come a tratti mi son sentito in altri momenti. E non era questione di rinunce o di non fare. Non era un torneo di pallavolo a farmi sentire fuori.. Anzi.. Vederti felice era bello. Avrei voluto entrare di più nella tua testa e li poterti aiutare ma appena ti accorgevi che ci ero vicino scappavi. Queste da parte mia sono le cose che non rivorrei come tu hai cose di me che non andavano. Normale dialettica di coppia.
Speravo le cose cambiassero. Ma da questo lato, ti dico la verità, ti sento oggi come allora. C'è un muro tra noi oggi come allora che non hai mai voluto tirare giù. Forse troppo doloroso. Ma rimango convinto che quel che c'era al di la del muro ero più che in grado di affrontarlo nonostante i mie limiti. Ho sempre pensato di essere la persona giusta per te perché la vita ha regalato tanta schifezza anche a me è una maturità che poteva essere lentamente utile per te, per noi. 
Prendi le cartoline. Bruciale se vuoi. O mettile in una scatola in cantina con tutto quel che può essere rimasto in giro di me. Tieniti il ricordo quello si. Lasciami la speranza, lasciami creder che i miracoli a loro modo possono esistere, ma diciamo addio a quel passato e basta. Perché alle volte è necessario chiudere il passato. Io voglio guardare avanti. Lo avrei e lo farei anche con te presente nella mia vita con tutti i rischi del caso. Mi accontenterei anche della bottiglia di vino e due chiacchiere ma mi pare troppo reale per come sono le cose. 
Quanto ti ho amato fra non lo puoi capire, quanto maldestramente ti ho dato di me neanche, quanto tu sia importante neanche. Io credo tu non abbia mai davvero compreso quanto enorme fosse il tuo ruolo nel mio cuore, quanto irrazionale ciò che provassi fino a non vedere una vita senza te. Sei stato uno di quei pezzi della mia vita che porterò nel cuore e non solo per sempre è ricorderò te ogni volta con malinconia e piacere fino a commuovermi. Ma questo non c'è più. E ribadisco oggi non rivorrei un passato ma una prospettiva più matura che allora ci è mancata. Quindi metti via tutto di me. Quel paolo non c'e piu e non tornerà mai più. C'è qualcosa di diverso che credo sia tutto sommato migliore di allora. 
Ma per me la vita è fatta di step. Si può partire da un messaggio, si possono costruire parole virtuali e poi relazioni virtuali. Ma a me questo col tempo non basta. Io le persone amici amori o parenti che siano, le voglio vivere, voglio sapere che hanno, voglio sapere che conto per loro e che se c'è bisogno reciproco uno c'è per l'altro. Un passo alla volta che porta due estranei a non esserlo più perché sanno chi sono e condividono vivendosi. Whatsapp non è la vita. È uno strumento che può aiutarti a vivere una vera reale vita dove gli occhi si guardano in faccia.
Ecco.. Io non mi accontenterò di un biglietto di auguri per natale e nulla più. No.. Non lo accetto da chi cerco di nuovo da conoscere perché dopo troppa chat smollo proprio perché le parole devono uscire dagli occhi figurarsj da chi ha contato molto nella mia vita. 
Mi sono ripromesso 4 anni fa che il passo in avanti lo avresti dovuto fare tu. Non l'ho rispettato perché in fondo ti ho sempre cercato io i. Questi anni.. Come a suo tempo ci siamo rimessi insieme solo per una mail mia in cui ti tornavo a cercare. Beh credo sia arrivato il momento che quel passo si evidenzi se vuole esserci. Ovvio, se non lo si vuole non lo si fa. Io ti dissi di non aver mai chiuso la porta. Potevi esserci quando volevi ma non l'hai mai voluta aprire. Oggi ti dico che la maniglia di quella porta l'hai in mano tu. La porta la puoi aprire o chiudere. Io vivrò la mia vita sempre inteso che io non la chiuderò mai. Ma sta a te fare il passo nella direzione che vuoi. Io, e spero di riuscirci, non voglio più far pressioni o farmi sentire per primo. Ho bisogno delle mie conferme pure io soprattutto nel caos di questa vita. Libero di fare ciò che vuoi ogni tua scelta sarà sempre accettata. Ma per una volta tra noi, dai tu un toc toc che non ci è mai stato. Io mi defilo. Mi metto dove sono stato in questi 4 anni. Che posto vuoi dare alla tua vita di me lo deciderai tu almeno come primo passo poi il resto si vedrà. Tu non sai quanto mi costi scriverti questo, quanto vorrei dire altro e comunicare ben altre cose. Vorrei altro, vorrei altre emozioni e non fare passaggi che fanno più male a me che a te sicuramente. Ma almeno tutto è un po' più chiaro e tutto prenderà una direzione. Certo.. Nulla è definitivo nella vita. Sia domani o tra qualche anno, la porta rimane lì aperta. Ora a te la scelta , la decisione, anche se credo di scommettere su qualcosa difficile. 
Ti voglio bene te lo dico pure io. Che non chiudo porte pure. Ma i passi si fanno in due e ora sono io a chiedertelo. Che scrivere tutto ciò mi ha commosso pure ma lascio un po' alla mia razionalità le decisioni della mia vita. Sai sempre come trovarmi se lo vuoi. 
A te Fra, con tutto il bene possibile

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