domenica 15 giugno 2014

Plasticità del nulla

A dir la verità non ho nulla da scrivere. La Tv ha smorzato il mio cervello nella noia di una domenica pomeriggio inutile. Il brutto tempo non ha permesso niente e sono rimasto in casa dopo una notte turbolenta per motivi di salute e culminata però in un bel sogno di cui non ricordo molto ma che ha lasciato un buon segno al risveglio. 
Per una volta nulla a che fare con la realtà presente o passato che fosse, ai problemi di tutti i giorni o chissà che. Ricordo era una inconscia speranza di realizzare qualcosa di nuovo e di buono. Appunto un sogno.
Giornate così le definisco inutili. Non producono nulla di interessante. Sono intermezzi vuoti, intercapedini tra un evento e l'altro e questo paradossalmente lo trovo inutile e stupidamente una perdita di tempo. Il gatto ha sonnecchiato con me sul divano segno che non fa più quel caldo eccessivo che avevo nei giorni scorsi. La Tv è sterile come sempre nelle domeniche pomeriggio e la voglia di fare qualcosa è zero. Il telefono non ha suonato, non un messaggio,  un segno da nessuno. Quasi quasi prevedibile visto il mio distacco evidente da tutto in questa fase della mia vita. Ma alle volte si vorrebbe essere smentiti e ritrovare un ordine nella vita o quei punti di riferimento che oggi appaiono più unici che rari. Dicevano che nel 2012 ci sarebbe stata la fine del mondo. Per quanto mi riguardanè stato così visto che tutto ciò che costruivo è andato perso da allora. Alla ricerca di un nuovo inizio, per ora confusionario e incomprensibile pure a me, vago alla ricerca di risposte che forse a volte neanche io sono pronto ad. Accettare,  soprattutto se si tratta di una fine. Ma ci arriverò, il tempo che mi sono dato è poco e la sentenza sembra ormai aver preso la sua direzione. E che dire, non é delle migliori. Sono nella mia seconda fase no di questo 2014,  in una ricaduta morale che più che altro ha regalato tanta rabbia oltre al solito mondo di delusioni che già percepivo da tempo. Non so neanche io cosa dire sono sincero. Come ho detto ho iniziato a scrivere senza dire niente. A volte forse è solo la voglia di contatto con il mondo che non c'è. Avrei amato tante cose se ne avessi avuto occasione invece ciò che penso è la rabbia interiore che continuo a sentire e la delusione per tutto ciò che non ha funzionato. E il tempo continua a lavorare esattamente contro di me, nella sua direzione opposta a ciò che io volevo. Non sono fortunato, anche se alle volte la fortuna servirebbe. 
In compenso ho trovato una ottima canzone di addio per quell'addio scritto e non detto. E questa la buttero alla fine. Ho imparato a non fidarmi delle persone. Il silenzio che è sceso tra tutti è evidente. Forse una risposta dal passato era a spettabile ma non prevista,  mentre dal mio presente solo un po' di interesse, mentre dal futuro, almeno un piccolo saluto. Se nel futuro volevo aver speranze e sogni che aprissero nuove porte, ma non ne vedo più la possibilità e io stesso detesto essere insistente con le persone per non apparire eccessivo. Alle volte vorresti solo un passo in più che non arriva mai anche se annunciato. Forse dovrei dedicare la canzone sia al passato che al futuro, si somigliano tanto se non per la profondità di ciò che si è condiviso. E nel nuovo io il resto non lo volevo proprio avere. Ma mi limito a un "capito" che stronca le prospettive. Sognare è stato lecito. Avrei dovuto imparere che non è tempo per la realizzazione degli stessi ma della loro scomparsa. Tutti i punti fermi sono arrivati al termine. Tabula rasa. Forse qualcosa arriverà in futuro, altro ma non è il caso di pensarci. Già ciò che non ho avuto oggi mi dispiace non ci sia stato e non verrò smentito di nulla, perché la vita non è un telefilm o un film,  e il lieto fine difficilmente arriva anzi.. Ci si allontana troppo.
Una dedica sonora al passato. Pensando al futuro..

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